martedì 3 gennaio 2012

Cronache dal Día Internacional dela Resaca.

Il primo post dell'anno mi mette sempre addosso un certo senso di responsabilità. Per questo l'ho posposto di un paio di giorni. Sí, insomma, per schivare l'obbligo di scrivere tutto l'anno. Tacita ribellione ai detti popolari. Anche se, inevitabilmente, giá sapete che comunque lo faró. 1 gennaio, día internacional de la resaca: cosí ha detto qualcuno live from Spain. E giuro che ancora non riesco a capire come in effetti riesca davvero ad esserlo anche quando di alcol non ne bevi granché. Io, comunque, l'ho affrontato indossando mutande rosse e un braccialetto messicano. Ché non si sa mai, magari contrasta la profezia Maya. Nel dubbio, ho anche cantato cielito lindo a squarciagola. O forse l'ho soltanto immaginato, boh. Tve Internacional, con il volume azzerato, dal canto suo mi rimandava indifferente immagini di una gremita Puerta del Sol. Nel chiedermi come accidenti facciano a non strozzarsi con l'uva, quasi dimenticavo il capitolo- auguri. Giá, giá, buon anno a tutti. E allora giú botti. Migliaia di euro a famiglia trasformati dal vicinato in comete colorate. Belle, per caritá. Solo che proprio non riesco a immaginare un modo piú idiota di far fuori i risparmi di una vita. Settantacinque euro, costa uno di quegli affari. Capite? Uno solo. Un viaggio andata e ritorno per Madrid con Ryan air, bruciato nel cielo in due secondi appena. E non é che io viva in un quartiere lussoso, beninteso.



Comunque. Le immagini sullo schermo passano a inquadrare Pablo Alborán, e io ho giá raggiunto due importanti conclusioni: A) l'aperol spriz in bottiglia é inaspettatamente buono; e B) non posso aspirare a una carriera d'attrice. A mia parziale discolpa, diró che il gioco dei mimi non é facile, se a te tocca proprio far indovinare Titanic. Da sola. Senza un DiCaprio della situazione. Eddai, cavolo, come si fa?! Tra l'altro, ora che ne ho parlato: ma a voi piace, Pablo Alborán?! No, perché io proprio non capisco come possa avere tutto 'sto inarrestabile successo. Ti azzardi a criticarlo, e le amiche spagnole quasi ti mangiano viva. Che, voglio dire, carino é carino. In realtá, vi diró, mi ispira pure simpatia. Sí, insomma, é malagueño (il che, giá di per sé, é un punto a suo favore), ed é sempre una gran soddisfazione veder trionfare un cantautore giovane nel mezzo del disastro discografico attuale. Uno che non vien fuori dai talent, oltretutto. Mi sembra pure umile. Eppure non so...a me musicalmente continua a sembrare un po' una lagna. Ecco, l'ho detto. A bassa voce, bassissima voce, peró lo dovevo dire. Basta che ora non facciate la spia alle amiche spagnole, peró.



E, niente, questo 2012 é iniziato in overdose di buone sensazioni. Nessuna eclatante notizia a farmi da apripista personale, questo no. Peró, attorno a me, oltre all'influenza ci son belle novitá. C'é chi, col calendario, ha cambiato lavoro. Chi ha fatto il grande passo ed é andato a vivere da solo. Chi si é sposato, persino. Chi ha avuto finalmente le risposte che da piú di un anno cercava. Tutto in soli tre giorni. E respirare allegria, vi garantisco, é salutare. Contagia di sorrisi, ti punta fari accesi sul futuro. Perció, per ora mi accontento. Godo delle svolte altrui. Di qualche bella parola su twitter. Di un regalo che compro in ritardo, e dell'inaspettata bellezza di una Grado invernale. Ché non c'avevo mica voglia di uscire, nel día internacional dela resaca. Ma ho ceduto, per una volta. Mi sono lasciata trascinare. D'un tratto eccoli lí, allora, come se mi aspettassero impazienti: alberi di Natale addobbati in modo creativo, odore di frittelle calde e vin brulé, trenini tintinnanti, mercatini, agglomerati di gente che mescola accenti diversi in un pout pourrí di suoni. E' stato lí, quell'1 Gennaio, che nonostante il naso freddo mi s'é scaldato il cuore. E allora l'ho capito. Allora l'ho sentito che, alla faccia dei Maya, quest'anno potrebbe davvero andare molto bene.



Post scriptum: l'ho poi rimesso, il volume, a Tve Internacional. E la prima canzone che ho sentito quest'anno é stata “Amarte Bien” di Carlos Baute. Non so se ricordiate, ma sulle prime canzoni io costruisco sempre profezie. Perció, beh...non so cosa ne pensi Fox, peró magari é la volta buona. Magari, nei mesi a venire, troveró pure l'amore! Certo, é anche vero che nel duemilaundici non sono poi andata ad Amsterdam. Ma, insomma: essere positivi, almeno a inizio anno, ci sta. O no? Buon 2012, amigos. 


2 commenti:

  1. Amsterdam...immagino sia perchè era TZN la primera cancion del 2011!...ma se poniamo come auspicio e simbolo di viaggi...bhè allora era azzecata!...quindi,chica,aspettati l'AMOUR!:-)o almeno,te lo auguro.....
    i botti....aimèèèè,sorvoliamo!io proprio li odio e non capisco lo sperpero di denaro(tanto più in momenti di crisi)..per non dire,poi,il terrore che mi fanno!pensa che evito le feste in piazza,soprattutto per il timore dei petardi!:-)
    detto questo...BUON ANNO!
    kit

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  2. Mmm... non avevo pensato che "ed ero contentissimo" si potesse interpretare in senso piú generalista. Cavolo, allora la profezia era azzeccata davvero! Yuhuuu, vado a scegliere il vestito da sposa!

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