lunedì 30 aprile 2012

Ilaria o Revienta (flusso di coscienza tachicardico)


Tachicardica come ogni Lunedì. Sul serio, non lo so cosa mi prenda. E' come se all'inizio della settimana avvertissi l'esigenza di mostrare al mondo quanto io sia rapida ed efficiente. Soprattutto se, fuori, ci sono le nubi. Così, non ho nulla di interessante da scrivere. E però scrivo lo stesso. Scrivo male. Scrivo muovendo le dita sulla tastiera a velocità supersonica. Forse seguendo il ritmo dei miei battiti nevrastenici, subconscio incasinato di fretta e di idee. Corro qua e là per la casa, chiacchiero veloce per non perder tempo.  E' due giorni che sento "wonderwall" alla radio o in stereo altrui, ovunque io passi, tanto che mi chiedo se non sia un qualche bizzarro segno del destino. Ma chi é che mi puó salvare?



Lunedí. Rispondo male a tutti, mi incazzo con la gente a sua insaputa e la perdono - altrettanto a sua insaputa-  cinque secondi después.  Espiro. Inspiro. Espiro. E mi verrebbe da urlare in eccessi di decibel, ché a livello pratico, in realtá, sono disoccupata. Ché di lavoretti, sì, ne faccio un sacco. Però nessuno mi paga, e poi domani è il primo Maggio. Quindi, dai, questa fretta cos'é? Lunedì. Una sfilza di percussioni tra atri e ventricoli, le lacrime che scendono e poi salgono e poi, invece, ho solo voglia di ballare. E rido. Di gusto. Di quelle risate che, se stai bevendo, sputacchi acqua frizzante tutt'attorno. Poi non rido piú, tutto di colpo. Poi, chissà. Un ricordo inopportuno che attraversa la testa, una smorfia. Un'altra idea creativa. Ma non riesco a capire se ho voglia oppure no di uscire anche stasera. L'allergia a questi dannati pollini mi gonfia gola ed occhi come elio in un palloncino, mentre Aprile finisce. A sua insaputa, pure lui. Di cosa dovrei parlare, allora? Del programma di Bonolis che arriva su Antena 3? Dei decaloghi per il corretto utilizzo di twitter? O, forse, ancora dei fatti miei? Peró di quelli, in fondo, che vi posso dire? La bandiera della Spagna mi esalta sempre e comunque; ma un bicchiere di sangria a un festival etnico basta ormai da solo a mettermi KO. 

Sí, insomma: sto invecchiando. 

E che arrivi il Martedì, per carità. Dico davvero!

In tutto questo, scrivere del Festival del Cinema di Málaga m'ha messo voglia di guardare un film. Anzi, ecco di cosa vi posso parlare!  Carmina o Revienta, s'intitola. E' il debutto di Paco León (avete presente? Il Luisma di Aída!) come regista, nonché di sua madre nelle vesti di attrice. Ne parlano come di un falso documentario. Di una sorta di monologo. Di un lungometraggio che non si riesce a inquadrare in un genere concreto. Di un prodotto, peró, che ha sorpreso ed emozionato un po' tutti. E allora, ecco, sono alquanto curiosa. Anche perché “el flamenco, a mí me hierve las venas”. 


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