sabato 4 agosto 2012

Cantanti spagnoli in Italia...di passaggio.


Ma mi chiedevo: dove son finiti tutti quei cantanti Made in Spain che importavamo d'estate? Gente tipo David Bisbal, Miguel Angel Muñoz, l'un po' piú fortunata Bebe...Volendo pure le Las ketchup, toh. Tutti condannati discografici al riempipalco da festivalbar. Destinati, loro malgrado, a spezzare il cuore di quei pochi o tanti fans nostrani che in quei tre minuti erano forse anche riusciti a conquistare. Dico davvero: é triste. Perché poi quella gente, in Patria, ha fatto altri dischi. E' andata avanti con la sua traiettoria professionale. Ha continuato il suo percorso. Ma noi, niente. Ce ne siamo fregati. Come se vendere molto in un paio di mesi valesse molto piú che valutare prospettive ad ampio raggio. Come se chi canta in spagnolo sia automaticamente destinato all'abbandono con l'arrivo del freddo. Forse pensano che non lo reggano bene, boh.








Che poi, per caritá: se penso ai casi che ho citato, i miei gusti personali porterebbero a dirvi, quasi sempre, “meno male”. Anche se ammetto che vedere Bisbal scalmanarsi nella cornice di Piazza Unitá a Trieste mi aveva a suo tempo gasata non poco. Forse anche perché ero l'unica a conoscerne i brani: dai, si sa che questo genera deliri di potere.




E peró c'era anche Rosana. C'era Rosario Flores, ospite da Fiorello e poi tornata nell'italico oblio. C'erano la Oreja de Van Gogh, che avevano calcolato male i tempi approdando sul mercato italico proprio mentre Amaia gli stava dicendo addio. Ma avevano tradotto tre canzoni nella lingua di Dante: c'era voluto del lavoro. E vedere pile e pile del loro cd “guapa” a prender polvere negli scaffali della defunta Ricordi di Parma, beh...giuro che mi spezzava il cuore.







Il fatto é che é innegabile che la macchina sia in moto. Lo dimostra anche la mia eterna ansia da delusione. Sí, insomma, a Settembre sará in vendita "Papitwo", il disco di duetti di Miguel Bosé. Nella tracklist, Dani Martín. A Ottobre, "Viva Duets", quello di Tony Bennett. Nella Tracklist, Dani Martín. Fa ben pensare che su twitter mi abbia detto il vero. Che VERAMENTE il suo prossimo album sará in vendita anche qui. Ma allora, cavolo, io voglio essere certa che non venga abbandonato. Me lo dovete promettere, amici di Sony Italia. Capito? No, perché un altro passaggio effimero – specie se SUO – io non credo che lo potrei digerire.

Detto questo, voi ricordate altri spagnoli (spagnoli, attenzione, non latino-americani! ) fugacemente apparsi sulla nostra scena musicale per poi risparire all'improvviso? Se sí, quali? Rinfrescatemi la memoria nei commenti, orsú. Ché son curiosa.  

5 commenti:

  1. mi vien in mente Cheyenne(o come cavolo si scrive)che aveva persino duettato con Anna Oxa...oppure la strana coppia festivaliera di barbarossa con Raquel del Rosario..che ambedue dovevano esportarsi lui in Spagna e lei da noi....chi li ha visti?...e sicuramente ce ne saranno altri che ora non mi ricordo....:-)
    besos kit

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  2. Cheyenne (neppure io so benissimo come accidenti si scriva) é latinoamericano, peró...mentre su Raquel sono d'accordissimo. Tra l'altro, posta sempre delle bellissime foto su twitter. Cosí, come dato.

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  3. Non so se in Italia siano conosciute le Azúcar Moreno. Una dimenticanza abbastanza grossa potrebbero essere Los Del Río, quelli della Macarena. Negli anni 90 ricordo gli Atahualpa di Saragozza, mentre un amico italiano mi ha parlato degli Héroes del Silencio, una sorta di Litfiba spagnoli. A me non sono piaciuti granché, forse a causa dell'irriverente paragone con Pelù & C.
    Andando molto più indietro nel tempo, mi tornano in mente Bertín Osborne, Miguel Bosé e Julio Iglesias, oltre a suo figlio Enrique. Peraltro l'unica canzone di Julio Iglesias che mi piace, "un canto a Galicia", è sconosciuta qui in Italia, ma il mio affetto per questa canzone affonda le sue radici nella mia infanzia.
    Infine, ti cito alcuni gruppuscoli e cantanti spagnoli di fine anni 80, che scoprii nel 1989 al tempo del mio primo viaggio solitario in Spagna: Refrescos, Chicasss (mañana), Loco Mia, Alaska, Loquillo y los Trogloditas, Unión (Maracaibo), il più recente Estopa.
    Andando invece molto indietro nel tempo, credo anni 70, se ti piace la musica tradizionale rifatta con ritmi più moderni, ti suggerico i Chichos.
    Concludo questo mio lungo elenco, in gran parte fuori tema, con alcuni gruppi galiziani: Fia na Roca e Luar na Lubre.
    Fatti un giretto su You Tube e dimmi che ne pensi. ;-)

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  4. Non ci crederai, ma conosco quasi tutti i cantanti e gruppi da te nominati, compresi quelli degli anni ottanta. Il che stupisce anche me, ma mi rende anche al contempo decisamente orgogliosa! ;) L'unica lacuna sono le band galiziane, ma rimedieró a breve. Peró, dai... gli Heroes del Silencio paragonati ai Litfiba? Naa, non ce li vedo proprio!!

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  5. Toglietemi un dubbio: questo qui secondo voi a San Remo potrebbe arrivarci. Lo ha sentito un mio amico per caso, girando sul web e me lo ha segnalato. Io non ne sono molto convinta, ma… è carino…
    http://video.corriere.it/tiziano-motti-eurodeputato-rocker-canta-come-vasco/d6c73e72-ab89-11e3-a415-108350ae7b5e

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