martedì 11 settembre 2012

El día en que mi vida cambió....era Settembre.



M'ero presa un quadernetto argentato, prima di partire per l'Erasmus. Mi serviva per annotare le spese, tirar giú gli annunci di appartamenti in affitto e – se proprio fosse stato necessario – magari anche mettere per iscritto qualche mia fulminea illuminazione mentale. Non avevo ancora twitter, in fondo: da qualche parte i miei pensieri piú sintetici sarebbero pur dovuti finire! Comunque. Il punto é che c'é una frase, sulla prima pagina di quel quaderno. Dice: “el día en que mi vida cambió, era otro día cualquiera” ("Il giorno in cui la mia vita cambió, era un giorno come un altro"). Non ricordo se fosse mia o l'avessi, invece, letta da qualche parte. Ma il punto é che oggi mi sento un po' cosí.

Intendiamoci, non che aver inviato un romanzo ai primi tre editori in lista possa davvero cambiarmi la vita. Per farlo non basterebbe neanche che mi pubblicassero. Insomma: dovrei rivelarmi madre di un nuovo Harry Potter, o magari suscitare le ire del Vaticano con un best seller mondiale. E direi proprio che non sará il caso.

Eppure, non lo so, sará Settembre. Settembre m'é sempre piaciuto, come mese: sa di nuovo inizio, ma senza bisogno di indossare una sciarpa. E' denso di buoni propositi, di energie da incanalare, di bozza di vita pronta a prendere colore. E a me le bozze rendono felice di per sé.

Non é aver inviato il manoscritto, in realtá. E' piú che altro il fatto di aver portato a termine qualcosa di mio. Nato nella mia mente, messo in vita su carta, e ora pronto ad affrontare anche occhi altrui. E' la consapevolezza che, vada come vada, sto finalmente lottando per il sogno di quand'ero bambina. Di quando, tra i banchi delle scuole elementari, mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande?”. Ed io, immancabilmente, rispondevo: “la scrittrice”. 

Ecco, é come se di colpo fossi diventata grande. E, per farlo, é bastato un colpetto all'enter, un francobollo, l'inizio estenuante di un'attesa. Saranno mesi in cui cercheró di auto-persuadermi che quel lavoro non se lo filerá nessuno. Mesi in cui, peró, al contempo, non riusciró a evitare di scegliermi in testa ringraziamenti e foto per la quarta di copertina. E' un giorno qualunque, ma – che io lo voglia o meno – s'é giá accesa l'illusione.

Eppure c'é un'altra cosa buona, nel mese di Settembre, ed é che esce un sacco di musica nuova. Cosí, nella mia attesa, se non altro avró compagnia. Vi lascio una selezione delle nuove uscite ispaniche, dal mio amato Rulo al mio moooolto meno amato Pablo Alborán, passando per  Melendi e... un duetto tutto italo-spagnolo (anche se la mia preferita, di quel disco, é ovviamente un'altra). C'é l'imbarazzo della scelta. E a voi, quale piace di piú?












4 commenti:

  1. Settembre m'é sempre piaciuto, come mese: sa di nuovo inizio, ma senza bisogno di indossare una sciarpa....questa frase è perfetta!se tanto mi dà tanto...i contatti e le pubblicazioni arriveranno presto!..e successo sarà!
    ps.io amo Melendi!!!!
    besitos
    kit

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  2. Grazie!! La frase mi é uscita di getto, ma in effetti soddisfa abbastanza anche me. Speriamo bene!! :)

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  3. Oggi indosso una sciarpa.
    E siamo a settembre.

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  4. Eh, vabbé, ma se poi il clima ce la mette tutta per smentirmi mica é colpa mia! :P

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