giovedì 11 ottobre 2012

Editori, euforia e cieli grigi.


In fondo sembra un giorno come tanti. Pensarlo mi fa quasi venire il nervoso.
Però è innegabile, dai. Basta dare un'occhiata in giro.
C'è il computer acceso, davanti alla pila di dischi che dovrei spolverare. Un'altra pagina bianca da riempire su word. La vecchia, triste, agenda de Il Piccolo ancora troppo piena di scarabocchi e di cose da fare.
Tutto come sempre. Tutto uguale.
Il cielo, pure lui, sembra fregarsene di come sto. Sta lì, ad abbracciarmi di un grigio che già mi va stretto. A regalarmi un autunno che, per la prima volta, avevo atteso impaziente. E me ne pento, adesso che ho una felpa da indossare.
Tutto uguale. Già. Un'overdose di nonostante, mentre io la notte non riesco neanche più a dormire.


E sogno che sarà pretesto a un sacco di reincontri. Immagino i fiori, i sorrisi, il vestito che indosserò. Immagino che, leggendo questa frase, ora stiate pensando che mi sposo. Il che mi strappa una risata sincera.

No, amici. Niente di tutto questo.
Semplicemente, ho realizzato il sogno di bambina.
Semplicemente, una casa editrice pubblica il mio libro.

Ebbene sì.

Ho firmato il contratto ieri, dopo un giorno di pianti liberatori e orecchie attaccate alla cornetta del telefono. Da quel momento, tutto è un po' cambiato. Migliorato. Anche se il mondo esterno non lo vuole capire.

E' da un po' che cerco le parole per spiegarvelo. Ma non è facile trasmetterla, tutta questa mia euforia. Una persona normale, d'altronde, sarebbe ancora ubriaca. Persa a biascicare frasi sconnesse in un angolo d'asfalto, che ne so. Io, invece, ho bevuto solo un goccio di Cinzano. Che tra l'altro mica lo sapevo, che somigliasse cosí tanto al Martini. Vabbè. Niente. Il fatto è che non sono una persona normale.

E cerco di accorciarle, quelle dannate notti. Perché dentro al loro assurdo silenzio sembra sempre tutto una stronzata. Perchè, mentre non dormo, penso che non piacerà. Che mi prenderanno per matta. Che alle presentazioni, invece, non verrà nessuno.

Di giorno, invece...oh, di giorno torna ad essere un'idea carina. Originale, se non altro. Che poi é la cosa che mi piace di piú. Di giorno é un surplus di complimenti a prescindere. La sensazione bella di sentirsi orgogliosi di sé. E' il motivo per cui di notte non scrivo, d'altronde. Al contrario di tutte le persone normali.

Comunque. Il punto è che io non lo so, come andrà. Nessuno può saperlo.
So, però, che per tutta la vita ho sognato di vedere il mio nome sulla copertina di un libro.

E che, finalmente, lo vedrò.
So che, al di là di tutti i dubbi, ho paura del Karma. E la paura del Karma mi viene solamente quando sono felice davvero.

La trama non ve la svelo, ancora. Però sappiate che dovrebbe uscire prima della fine del mondo. Insomma, per non comprarlo non avrete neanche quella scusa.  

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