venerdì 1 novembre 2013

Un cupcake per...Halloween! (In ritardo)

La parola “Halloween” evoca in me due diversi scenari. Nel primo c'è Londra, fuori dal finestrino del mio taxi. Direzione Heathrow. Tramonto ormai prossimo. Una tosse catarrosa molto poco signorile ad annunciare al mondo i miei svariati gradi di febbre. Perchè debba sempre venirmi la febbre quando torno da un viaggio, poi, non è dato sapere. Comunque. É il 31 Ottobre, e i bimbi iniziano ad occupare i marciapiedi muniti di secchielli arancioni a forma di zucca. Io sono in piena fase Adolescente Ribelle. Ovvero, quel bizzarro momento della mia esistenza in cui me ne vado impunemente in giro coi capelli rosso mogano e tutta una gamma di pantaloni stretch in fantasie improponibili. Ne ricordo uno con un'enorme tigre disegnata sopra, un altro pitonato e un terzo tutto lucidino e sbrillucicante con intarsi di perline. Giuro. Il guaio é che ne andavo pure fiera. A pensarci adesso, essere adolescenti negli anni novanta, con l'aggravante delle Spice Girls come idoli, era veramente una gran sfiga.

Il secondo scenario mi rivede da piccola. Assieme alle amichette, prima ancora che l'usanza iniziasse a prendere piede da noi, avevamo deciso di opporci al detto “non accettare caramelle dagli sconosciuti”. Travestite – con originalitá inaudita, c'é da dirlo - tutte da streghe suoniamo ridanciane al primo portone. “Dolcetto o scherzetto?”, urliamo in coro, felici. “'Na pedada 'ntal cul” (traduzione Monfalconese- Italiano: "un calcio in culo") ci risponde prontamente una voce burbera dal citofono. 

Ci siamo guardate negli occhi. Ci siamo tolte i cappelli. E non abbiamo festeggiato Halloween mai piú. A dire il vero, io da quel giorno ho maturato nei confronti dell'usanza un vero e proprio astio che non mi ha mai del tutto abbandonata. 

Tra l'altro, i cornetti da diavolo lampeggianti che possiedo da tempi immemori fanno anche male alle orecchie . Per dire. 









Un Cupcake per...Halloween! (Cos'é 'sta storia dei cupcake l'ho giá spiegato qui) 


Ingredienti per la base: 

- Zucche intagliate a forma di faccini sdentati q.b. (Tra parentesi, intagliare una zucca é uno dei compiti piú ardui che si possano concepire. Secondo me piú di qualcuno s'é amputato qualche arto. Anzi, credo che la tradizione di andare in giro coperti di finto sangue nasca proprio da lí, altro che celti e morti e fantasmini con il languorino – Ambvogiooo!- a cui lasciare minestrine sull'uscio.) 

- Case

- Candele

- Bambini e adolescenti mascherati da zombie barra vampiri barra scheletri barra morte barra sono un rocker quindi faccio il figo e oggi mi trucco come i Kiss barra compro la maschera di plastica di Scream perché non mi sento per niente creativo. 

- Bambine e adolescenti mascherate da streghe barra Morticia perché cosí resto carina ed elegante barra fatina perché non ho capito in cosa consiste Halloween barra diavolette barra mi metto la minigonna e i cornetti cosí sono sexyssima e posso rimorchiare quello truccato come i kiss (che al primo kiss vero  ti ridurrá la faccia ad un ammasso indistinto di cera bianca, nera e rossa) o, se proprio va male, quello con la maschera di Scream (che quando se la toglierá risulterá essere un tizio brufolosissimo e alquanto bruttino). 

- Famiglie bastardissime 

- Scorte di dolciumi alternativamente: scaduti, disgustosi, avanzati. 

Ingredienti per il topping: 

- Ragazzi e ragazze sopra i vent'anni

- Alcol (tanto) per i ragazzi e le ragazze sopra i vent'anni

- Petardi come se piovesse (che poi: cacchio tiri i petardi? Mica é Capodanno! Boh)

- Tecnologici incazzati con Google perché non ha messo il doodle con la strega anche in Italia. 

- Michael Jackson che si rivolta nella tomba per l'abuso di Killer e relativo clip. 

Preparazione: 

Inserire le candele nelle zucche previamente intagliate a forma di faccino sdentato (una candela per zucca) e collocarle fuori dalle case. Disporre le famiglie bastardissime in placida attesa assieme ai dolcetti scaduti, disgustosi, avariati. Unire ghigni sadici a piacimento. Dlin Dlon. Aggiungere i bambini/e e adolescenti mascherati. Farli pronunciare il rinomato dilemma amletico. Mescolare. Infornate il composto per il tempo sufficiente a far venire a bambini/e e adolescenti un cagotto fulminante corredato da improperi. Lasciar raffreddare. 

Nel frattempo, a parte, unite litri e litri di alcol con i ragazzi e le ragazze sopra i vent'anni. Aggiungete i tecnologici (che nel frattempo stanno organizzando sommosse) e, con l'aiuto di una siringa da pasticciere, disponete armonicamente il composto sulla base. 

Decorate con Michael e i petardi. 
Bon appetit. 

2 commenti:

  1. sei fenomenale!!!!:-)
    ho riso come una pazza!anche e non ultimo,per il pensiero constatazione,di quanto sia stato brutto essere adolescenti negli anni 90!
    besos
    kit

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  2. Brutto no...ma esteticamente orribile abbastanza! :D

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