domenica 16 febbraio 2014

Turismo in Musica: i videoclip girati a Lanzarote (Canarie)

Quando ho letto le vostre risposte, devo ammetterlo, un po' mi son sentita scema. Vi chiedevo, su Facebook, quale scenario spagnolo avreste eletto a protagonista di una nuova puntata della mia rediviva rubrica “Turismo in Musica”. Ecco: appena ho letto “Lanzarote” mi sono chiesta come accidenti avesse fatto a non venirmi in mente prima. Isola vulcanica delle Canarie, ha quel tipo di fascino selvaggio che non può lasciarti indifferente. O la ami o la odi. Niente mezze misure. E, se hai una qualche seppur vaga velleità artistica, in entrambi i casi finirà con l'ispirarti un bel po'. 




Dai miei trascorsi turistici in loco sono ormai passati troppi anni. Ne ricordo, però, vividi i colori: il contrasto tra il nero della lava e le installazioni coloratissime di César Manrique. Il lago verde del Golfo, l'arcobaleno quadrato delle Saline, le coltivazioni improbabili dietro a semicerchi di muretti a secco. E poi le sensazioni: il dondolio del cammello Gloria, i miei capelli spettinati dal vento, la natura sterminata che ti fa sentire piccolo e precario appena prima di immergerti, di colpo, al centro del caos urbano di Arrecife. Coi suoi graffitti, il suo traffico disordinato e il regaettón a volumi tamarri che esce dai finestrini delle auto. Ricordo L'indolenza degli abitanti. I sorrisi. Le papas arrugadas e il mojo picón. Ricordo che Lanzarote, io, l'ho amata da morire. 

Nota filmicamente soprattutto per il cinema, l'isola ha ospitato l'introduzione di 2001 Odissea nello spazio e, piú di recente, gran parte de “Gli abbracci spezzati” di Almodovar. L'avrete senz'altro ammirata in svariati spot di automobili; E, manco a dirlo, é stata anche scenario di videoclip. Mica pochi, tra l'altro. Cercandoli, ho ritrovato in ciascuno di essi un frammento delle mie emozioni vissute anni addietro su quella terra lavica. E ve li ripropongo, per questo, con quell'estremo e malinconico piacere che ti dá la nostalgia. 

Buona visione!


Io, di questo video, amo tutto. La fotografia (splendida!); Le location, che rendono giustizia a vari aspetti naturalistici dell'isola: il mare, il vento, il bianco e il nero delle sue sabbie. Amo il senso di libertá che mi trasmette e amo, soprattutto, ogni singolo vestito e accessorio indossato da lei. Da guardare. 






Gli Stone Roses devono amarla particolarmente, Lanzarote, visto che l'hanno fatta scenario di non uno ma ben due videoclip. Questo del brano Fools Gold è il più vecchio non solo tra essi, ma  tra tutti quelli qui riportati. Risale al 1989 ed ha come cornice il parco naturale del Timanfaya. 


Nonostante i portali turistici riportino tutti il video precedente degli Stone Roses, io, tra i due, preferisco questo. Forse perchè le immagini appaiono meno datate. Forse perchè mi piace di più la canzone, che ne so. Gli scenari, dal canto loro, sono esattamente gli stessi. 



Alzi la mano chi non ha mai ballato questa canzone come un invasato alle feste più trash degli anni novanta. Quello che forse, come me, ignoravate, è che le ballerine con quelle sottospecie di fiamme inguardabili in testa zompettano con tanto di karaoke danzereccio sugli sfondi del Timanfaya, de El Golfo, e di un lungomare che mi par di riconoscere (anche se potrei sbagliarmi) come quello della Playa del Carmen. 







Quadro completo della natura lanzaroteña, è uno dei video che più mi ha fatto venir voglia di tornarci in mezzo. Di quelli che ti fanno dire “cacchio, che posto!”, per capirci. Nonostante l'atmosfera di inquietudine e vago decadentismo indotta dalle nuvole nere e dal sottofondo musicale. O forse anche un po' per quello, chissà.  


Selezionato a numerosi festival del settore quali il Berlin Indipendent Film Festival 2014, l'Art in The Dunes 2013 a Vasto, l'Ediburgh short film festival 2013 e (CON)FUSIONI 2013 a Lanciano, piú che un videoclip questo di Greco é un vero e proprio microfilm. Con una fotografia davvero splendida e uno sguardo piú artistico che turistico ritratta gli aspetti naturalistici piú selvaggi di Lanzarote. Si apprezzano scenari quali  Las Salinas Del Janubio, El Golfo, El Lago Verde, il Timanfaya, e il Puerto Del Carmen.





Un po' come mi capita con certi vocaboli, 'sta tipa, di cui fino a non più di un mese fa ignoravo l'esistenza, ultimamente me la ritrovo ovunque. In ogni caso, una canzone che recita: “donde el verde se convierte en negro, donde rugen los volcanes” (dove il verde diventa nero, dove ruggiscono i vulcani) non poteva essere girata in nessun altro luogo. Video molto on the road. Ah,  la pietra della fine non sta davvero sospesa nel vuoto, non vi preoccupate!






Deserto, tranquillitá e solitudine per questo video dell'italianissimo Fabi girato interamente nel Parque Nacional del Timanfaya.


Strana scelta di filtri, quella che intervalla le immagini di Lanzarote con quelle di Gran Canaria. Dell'isola qui in oggetto si apprezzano particolarmente bene soprattutto le saline e  le peculiari coltivazioni di vite sul terreno vulcanico, che disegnano motivi ornamentali mica da ridere sul paesaggio circostante. Sempre spettacolari i tramonti canari.  


L'amore di una coppia, stretta in un unico abbraccio protettivo per più di tre quarti del video, appare piccolo e al contempo fortissimo al contrasto con la natura selvaggia di Lanzarote. Bella la scelta di montaggio con le sculture semoventi di Manrique che tanto mi avevano colpita durante il mio viaggio sull'isola. Includerle, appena percettibili, in sovraesposizione sul paesaggio naturale rende peraltro giustizia alle finalità e obiettivi dell'artista: L'uomo che replica la natura, la natura e l'uomo che si fondono in una sola cosa. 







Trucchi, sangue  e stregoni in questo clip vagamente “demoniaco” girato in un – per contrasto – assolatissimo Timanfaya. 


Girato tra Londra e Lanzarote (di per sé giá un'ottima accoppiata) questo video aveva, se non sbaglio, giá trovato un suo spazio su questo blog. All'epoca l'avevo usato a pretesto per parlare di riusciti mix linguistici e stilistici. Qui, vi invito a concentrarvi sulle scene d'atmosfera vulcanica, usate per contrastare con l'immensitá della natura le scene prettamente urbane. Oggi come allora, tuttavia, non posso non apprezzare il look della cantante: un fiore in testa ha sempre il suo perchè. 

Se avete voglia di suggerirmi altre location ispaniche per le prossime puntate di “Turismo in Musica” siete, ovviamente, sempre i benvenuti! 

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