lunedì 7 aprile 2014

Lezioni di vita prese dal Flamenco

Oltre a confermare la regola universale per cui "se sei felice tu lo sai batti le mani, se sei felice tu lo sai batti i piedi" (coniata, com'é logico, da sapienti filosofi tibetani) studiare flamenco regala autentiche lezioni di vita. Se non ci credete, eccone qualcuna da applicare anche fuori da palchi e tablaos:



- Testa alta, sempre.

- Non far casino mentre gli altri parlano (o cantano).

- Guarda dritto negli occhi.

- C'è un momento per tutto. Per i marcaggi, il silencio. Per l'accelerazione, la subida. Per le sbornie, il Venerdì sera.

- Sottolinea i concetti importanti. Il che può valere per un corte nel bel mezzo di una letra, ma anche per qualsiasi esercizio di retorica. Certo, magari in quel caso non serve battere i piedi.

- In caso di dubbi sul look: il rossetto, rosso. La gonna, lunga. Gli orecchini, vistosi. 

- Se ti perdi, batti le mani (questa, per la verità, devo ancora provarla in un sentiero di campagna. Però magari funziona.) 

- La velocità è inversamente proporzionale all'intensità. 


-
Non devi per forza sorridere sempre. 

-
Meglio l'imperfezione con un'anima, che la perfezione senz'anima. 


- Se non sei convinta di ciò che fai non convincerai nemmeno gli altri. 


-
Un piccolo dettaglio cambia tutto. Leggi smorfie, scuotimenti di capo, movimenti della testa, ancheggiamenti, un minuscolo accenno con le dita. Una breve esitazione prima di rispondere "anch'io". 

-  Metti 
actitud anche nelle cose più semplici. Sembreranno mille volte piú ammirevoli.



- Prima o  poi la falseta finisce. Magari sarà lunga, ma arriverá il tuo momento di iniziare a ballare. 

- Il lerè lerè può essere messo dopo ogni frase. 

- Un fiore in testa rende tutto migliore. 

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