venerdì 14 novembre 2014

Talent Show flamenchi e altri deliri su X-Factor

Ehi, signori produttori televisivi! Mi vedete? Sono quaggiù, quella che agita le braccia! Guardatemi, però, chè sennò mi sento scema. Ecco, sì. Un po' più a destra, vicino alla signora del blog con le ricette. No, non quella che scrive i post in comic sans, l'altra.…esatto, bravi! Ciao, piacere mio. Ora che ho la vostra attenzione rimanete dove siete, che c'ho 'na roba da proporvi. Una figata, eh? La boccata d'aria fresca destinata a dare una svolta alla vostra carriera. Il nuovo che avanza. Il format definitivo. L'avanguardia del piccolo schermo. Un'ideona, insomma, dai. 

É che guardavo X Factor, ieri sera. E, prima che iniziasse, ho realizzato un'immagine che - alla resa dei conti - credo abbia fatto ridere soltanto me. Pazienza. Voglio dire, si sa che solo le menti eccelse sono in grado di cogliere il mio umorismo raffinato e culturalmente pregno di significati. É soltanto a beneficio della loro crescita intellettuale che, ora che ho scoperto il programmino per realizzarli, inonderò di meme il web come-se-non-ci-fosse-un-domani. Comunque. L'immagine in questione, di chiara ispirazione decadentista e studiati rimandi alla mitologia celtica, era quella che segue. Un'opera d'arte ispirata a un dramma realmente accaduto nell'aula di una scuola di danza tra un gruppo di simpaticissime e bellissime allieve che proprio non so chi siano (me ne hanno parlato molto bene, però. Secondo me dovreste coprirle d'oro; così, sulla fiducia). Da contemplarsi in religioso silenzio. 



Orbene, la ricerca di italo-spagnolismi nel programma degli ascolti record, unito a simile capolavoro, ha scatenato un pandemonio tra le mie sinapsi. Ed é lí che entrate in gioco voi, miei cari produttori televisivi. Perché il mondo ha bisogno di un talent show flamenco. Dico sul serio. Non serve neanche ipotizzare strutture troppo innovative. Scopiazzi da X Factor e via andare. Io già me lo immagino: coreografi di tutto rispetto come giudici. Sara Baras ed Estrella Morente tra gli ospiti. Il Tommassini della situazione che si fa di acidi prima di creare le scenografie. Bellissimo. Quasi mi commuovo. 

Le squadre potrebbero rimanere, nella sostanza, quelle di XFactor: ballerini uomini under 24, ballerine donne under 24, ballerini/e over 24 e gruppi. Ogni settimana verrebbe assegnato un palo diverso. Tipo: "puntata a tema Alegría". Al che ogni concorrente, assieme al suo giudice, sceglie su quale alegría ballare, che coreografia inscenare, quale abito indossare. Televoto, ballottaggi e lacrime restano gli stessi. E chi vince viene scritturato per una presenza fissa al Corral de la Morería. 



Cioè, non é semplicemente GENIALE? So che verrete a fare la fila fuori da casa mia per chiedermi i diritti, perciò mi sono portata avanti e ho già allestito le transenne su tutta la strada. Potete portare anche la quechua, ma cercate di non lasciare tutto quel casino imbarazzante che seminano in giro i fan ai concerti. Sennó i vicini poi si arrabbiano con me. 

Ad ogni modo, io non capisco proprio perché ad X Factor nessuno canti mai qualcosa di spagnolo. Così, giusto per darmi il contentino di scrivere un post criticando la pronuncia. Niente. Inglese, francese, italiano. Ma la lingua più musicale di tutte mi viene bistrattata così. Tzé. Anzi, sapete che c'é? Ora che se ne é andato Morgan mi candido a prendere il suo posto. Davvero, chiamatemi. I Komminuet sarebbero perfetti per interpretare un'inedita versione de El Puntito di Dani Martín. Lui fa la parte rappata, e lei entra con la voce femminile nei ritornelli. Mi sembra già di sentirla. 



Per la seconda assegnazione punterei su qualcosa di diametralmente opposto come El Pescao de El Canto del Loco. E per la terza interpreti sempre diversi, una botta di vita: Pachanga de El Pescao. Sono troppo avanti, ammettetelo. Poi, già che ci sono, ne approfitterei per convincere Fedez ad assegnare canzoni tematiche a Fragola. Chessó, Strawberry Fields Forever, Tappeto di Fragole, Marmellata 25. Cose così. Non capisco perché non l'abbia ancora fatto, del resto. Incompetente. 

Ma, nonostante tutto, un po' di italo-spagnolismo alla fine l'ho trovato anche nel talent canoro. Lo incarna Leonardo De Carli. Che, per chi non lo sapesse, é uno dei due twix reporter che appaiono per circa due secondi prima e dopo la puntata con il fine di fare si e no una domanda ai concorrenti. Tra l'altro hanno sempre addosso qualcosa di rosso e di giallo, guarda tu la coincidenza. 


Ma non é perché si travestono da bandiera spagnola che meritano una menzione su questo blog, quanto perché uno di loro (Leonardo, appunto, quello non riccio) é in fondo abbastanza italo-iberico di per sé. Basta guardare il suo account Twitter, sulla cui foto di copertina campeggiava fino a poco tempo fa il Muelle Uno di Málaga (dovrete credermi sulla fiducia: deve averla cambiata apposta, il maledetto).

Si dá il caso che il tizio sia una vera e propria star di youtube. Tra i suoi video ce n'é più di uno ambientato proprio nella mia adorata capitale della Costa del Sol. Nelle intenzioni dovrebbero essere divertenti, ma confesso che io li guardo con la stessa espressione con cui guarderei un esercizio di fisica quantistica con le istruzioni per lo svolgimento in cirillico. Solite questioni di umorismo alternativo, suppongo. Peró a lui non lo dite, ché una rappresentanza itañola sui media fa bene alla categoria, anche se é di secondo piano. E soprattutto, magari può aiutarmi a mettere una buona parola per la faccenda di sostituire Morgan. Secondo me El Puntito piace anche a lui. 


1 commento:

  1. tu l'hi messo sull'ironico,ma guarda che l'idea dell x-factor flamenco,così come l'hai proposto,è fantastica....proponiti,prima che ti rubino l'idea
    besos-olè kit

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