mercoledì 29 giugno 2016

Madrid in Pillole: L'incendio

Avvertenza: una prima versione di questo post era stata pubblicata in tempo più o meno reale sul mio profilo Facebook. Pare però che Mark continui a boicottarmi, e noto soltanto ora che è misteriosamente sparita. Mi sembrava il caso di ricrearla, giusto per lasciarne traccia ai posteri (?) anche qui.
22 Giugno 2016



Stai passeggiando tranquilla per Madrid quando la vedi:
u
na colonna di fumo nero, spesso, si alza come in un film dall'edificio più emblematico di Callao. Scatti una foto. La twitti. Chiedi cosa sia successo, ma nessuno ancora lo sa. Sirene dei pompieri in avvicinamento. Un cameraman. Rallentamenti sulle strisce pedonali.




L'incendio, scopri, è appena cominciato. Anzi, pare che tu sia stata la prima a dare la notizia sulla piattaforma. Pochi secondi e il cellulare già vibra all'impazzata. Gente che ti retwitta. Account informativi che ti citano come fonte. Mezzi di comunicazione che usano la tua foto. Soltanto dopo, i primi pezzi targati El Mundo o El País. 

Non dura molto, per fortuna. Edifici evacuati. Nessun ferito. Situazione sotto controllo con qualche eclatante #picoftheday su Instagram in più. 

Quindici minuti di gloria a cambio di vagonate d'ansia.

Così adesso sono qui, a riflettere sulla comunicazione ai tempi dei social network. Alla tristezza di vivere in un mondo in cui hai sempre paura che un incendio non sia solo un incendio. Alla strana e incomprensibile adrenalina che mi dà la possibilità di divulgare un'informazione in anteprima assoluta (possibile che il giornalismo sia davvero la mia vocazione? O sono solo una malata di mente?). E intanto, in calle Fuencarral, una ragazza decide di stonare proprio Hotel California tra tutti i brani mai scritti.

"L'hai visto? Stai bene?". 

Non si capisce come, succedono sempre tutte a me.

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