martedì 26 luglio 2016

3 canzoni spagnole (e un bonus) per l'estate


Lo so che vi ho abituati a considerare la Domenica come il giorno riservato ai miei senz'altro utilissimi (?!?) consigli musicali. É però altrettanto vero che le canzoni in spagnolo - almeno secondo gli italiani - fanno coppia fissa con l'estate. E cos'è l'estate se non la Domenica del calendario annuale? Sì, va bene: mi sto arrampicando sugli specchi. Il punto è che ho deciso di venir meno alle mie stesse tradizioni pur di condividere con voi i tre brani Made in Spain che più spesso mi accompagnano in queste settimane di ricerca casa e progetti disertati di aggiornare il profilo LinkedIn. C'è anche un bonus che con la Spagna non c'entra niente. Così, giusto per dare alla lista un respiro più internazionale. Pronti, attenti, play!

1. Los Charcos - Dani Martín


 Non potevo cominciare che con lui. Il nuovo disco di Dani - è ufficiale da poco - uscirà il prossimo 23 Settembre. Due giorni prima di quel mio biglietto solo andata, puntuale come sempre nell'enfatizzare le tappe importanti della mia vita. Insomma, quella voce che sa di casa pare già predestinata ad insinuarsi per calmarmi tra pieghe di un trasloco. E, a dirla proprio tutta, non sono neanche certa che mi faccia piacere. Quel che è certo è che Martín sembra avere una discreta fretta di far conoscere al pubblico il maggior numero di brani possibili prima di quella data. All'inizio c'é stato Las Ganas, con il suo attacco di chitarre un po' incazzate e il videoclip con quella scena discutibile, discussa e discutibilmente discussa. Un videoclip che, diciamolo, in generale bah. In contemporanea, è uscito anche Dibujas: la ballata più sofferta che quelli più giovani etichetterebbero come web single e le anime vintage come ricordo di b-side nei singoli in vinile. Manco il tempo di entrare nelle top 10 radiofoniche spagnole, ed ecco che l'ex frontman de El Canto del Loco ci presenta ora Los Charcos. Che, vabbè, le sonorità non sono niente di nuovo. "Ricorda altri suoi brani" è un po' il commento condiviso. Ma a volte, per farti innamorare di una canzone, basta un verso al posto giusto. Uno e uno soltanto. Ascoltate: "Y tendrás que pintarme las estrellas cuando el cielo no las saque por temor". Traducetelo in "dovrai dipingermi le stelle quando il cielo non le farà uscire per timore". Aggiungeteci la mia inspiegabile ossessione per le strofe in cui si parla di stelle (vedi Il Cile, vedi Cremonini, vedi gli Imagine Dragons) in ogni tipo di canzone, e ditemi se poteva rimanermi intatto il cuore.

 

2. Guerra Mundial, Leiva




 

La data di uscita di questo brano mi aveva fatto sollevare un sopracciglio. Era in corso, se non sbaglio, il Golpe in Turchia. Forse si era appena concluso. Forse doveva ancora cominciare, non lo so. In ogni caso, tra Nizza e Dacca, gli equilibri internazionali mi erano sembrati troppo fragili per l'uscita di un pezzo intitolato "Guerra Mondiale". Ricordo di averlo trovato di cattivo gusto. Potevano rimandare, eccheccavolo, sceglierne un altro. Poi, però, ho premuto play. Sono bastate due note a farmi ricredere: un po' perchè il testo, con la guerra, c'entra solo in quanto metafora, ma soprattutto perchè Leiva - 'nnaggia a lui, detto col pugno tra i denti - ha questa strana proprietà di non deludere mai. L'album Monstruos esce il prossimo 26 Agosto, anticipato anche dal primo (ma forse qualitativamente inferiore) estratto Sincericidio. 


3. Sonrío (La Vita Com'é), Álvaro Soler 










 
Sarà sempre troppo tardi quando l'italiano medio imparerà a pronunciare correttamente il nome dell'autore del tormentone dell'estate. L'accento sulla prima A, che diamine, è così difficile? Comunque. Se siete comprensibilmente stanchi di Sofía, vi consiglio di spulciare tra la tracklist del suo album Eterno Agosto (Italian version) alla ricerca di prodotti molto più italo-spagnoli. Il primo lo rintraccerete nel duetto con Emma. Il secondo, che a me piace di più, è rinchiuso in questa collaborazione con Gazzè: nient'altro che la traduzione spagnola di un brano passato fino alla nausea in radio, ma che per ritmi e metrica si presta spaventosamente bene alla lingua castigliana.

Bonus: Young & Wild, The Strumbellas






Nella mia vita, evidentemente, c'era bisogno di speranza. A portarla ci hanno pensato loro, gli Strumbellas, che con HOPE si sono ufficialmente aggiudicati il personalissimo titolo di miglior album dell'ultimo periodo. Tra tutti i brani, il mio preferito è forse Young & Wild, che sto consumando con la stessa avida voracità dell'estate. Inutile dirvi che il verso "I Jump off from an airplane, to see if I can fly" (salto giù da un aeroplano per vedere se so volare) l'ho già distorto in metafore sbagliate pur di darci un senso malagueño e tutto mio. 





E voi, tra questi, quale preferite? 






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