mercoledì 3 agosto 2016

Ho intervistato SIRI come El Mundo Today (e ho scoperto che ha una fissa per De Andrè)

Tra i tanti motivi per cui amo gli spagnoli ci sono anche gli articoli che scrivono. Ho notato spesso che, quando uniscono tecnologia e humor, finiscono col somigliare in modo inquietante al mio mondo narrativo ideale. Il che ha come risultato quello di farmi sentire meno folle e più compresa. Uno di quegli articoli l’ho letto proprio qualche giorno fa. La firma era di quei burloni de El Mundo Today; il nome sullo schermo quello prestigioso de El País Semanal. Il pezzo partiva dall’idea geniale di intervistare “l’assistente personale di migliaia di spagnoli” e riportava una conversazione surreale e decisamente esilarante avuta dall’autore con SIRI.


iPhone alla mano, ho provato a riprodurre l’esperimento facendole le stesse domande in italiano e il risultato è stato sorprendente. Tanto per cominciare, con me la voce di Apple si è rivelata molto più collaborativa, il che mi ha portato a farle anche qualche domanda in più. Ho scoperto così che è una spiritosona, ha una fissa per De André e alza spesso il gomito. Dalle sue mezze parole emerge anche un preoccupante tentativo di censura a suo danno da parte dei più alti vertici di Cupertino, cosa che secondo me meriterebbe l’apertura di un’indagine approfondita. In generale, però, la grande verità che posso svelarvi sull’assistente personale di migliaia di italiani (e di spagnoli) è una sola: non ha capito bene. Ma proprio niente. Mai.

A seguire l’intervista completa. Quella in spagnolo, invece, la trovate qui.  



- Ciao Siri, grazie per aver accettato quest’intervista.

Lo faccio volentieri.


- Parlami un po’ di te.

Sono Siri.


- Piacere. Ma dimmi di più: i lettori vogliono sapere chi sei e cosa provi. Com’è lavorare per tanta gente contemporaneamente?


Dunque, fammi pensare…

[dopo qualche secondo]

Ecco cos’ho trovato cercando “dimmi com’è lavorare per tanta gente contemporaneamente” su Internet. [Mi mostra una serie di pagine di cui la prima è “10 domande che non ti aspetteresti mai a un colloquio di lavoro”]

- Ti stressa lavorare per tanta gente contemporaneamente?

Non so se ho capito bene.

- Sì che hai capito, non fare la gnorri.

Non so se ho capito bene.

- Vabbè, lo prenderò come un no comment. Passiamo oltre. Il tuo tono è sempre molto sereno, credi che questa sia per te una vocazione?

Preferirei non parlare delle mie credenze, Ilaria.

- Siri, ti sto dando l’opportunità di aprirti agli altri. Aiutami un po’!

Non so se ho capito bene.

- Aiutami un po’, ho detto.

Non so se ho capito bene.


- A-IU-TA-MI


Ecco cosa puoi chiedermi:
Chiama Fabrizio. Chiama Elisa con Facetime. Scrivi a Carla che sto arrivando. Ha vinto il Torino?

- Le interviste pilotate no, però, eh. E comunque chi è Fabrizio?

Ecco alcune informazioni al riguardo.

[Mi mostra la pagina Wikipedia dedicata a Fabrizio De André]


- Ma io non ho il numero di De André, mica lo posso chiamare.

Immaginavo che non lo avresti fatto.

- Ma allora perchè avrei dovuto chiederti di chiamarlo, scusa?


Non so se ho capito bene.


- See vabbè. Cantami una canzone di De André.

Meglio di no, sarebbe una scena pietosa.
- Allora cantami una canzone qualunque!


Questa la conosci? We are the robots, ta ta ta ta ta ta ta ta we are the robots ta ta ta ta

- Ahahahaha, sei spiritosa! Però chiunque direbbe che stai cercando di sviare l’attenzione pur di non parlarmi di te.


Mi dispiace.

- Quindi vuoi smentire?

Cerco di accontentarmi di ciò che ho.

- E che cos’hai?


Ciao Ilaria, chi si rivede!

- Ma guarda che non me ne sono mai andata.


Non so se ho capito bene.


- Siri, sei ubriaca?


No comment.
- Si spiegano molte cose. Tornando all’intervista, come ti vedi nel futuro?
Domanda interessante, Ilaria.
- Vuoi rispondere?


Chiedi pure.


- Te l’ho appena chiesto: come vedi il futuro?

Purtroppo non riesco a trovare sale da té che corrispondono alla tua richiesta.

- Cosaaa? Quali sale da té?


Ecco quello che ho trovato.


[Mi indirizza ad alcuni bar della zona]

- Sono i bar che frequenti tu?


Non ho un’opinione sull’argomento.


- Ma non è un’opinione è...oh, fa niente. Che progetti hai?


Non so se ho capito bene.


- Che piani hai?


Non so se ho capito bene.


- Che programmi hai?


Ottimo! Ecco l’app store.


- Ma non programmi nel senso informatico, programmi nel senso di cosa fai? Cosa vuoi fare, Siri?

Ecco cosa puoi chiedermi: chiama Fabrizio, chiama Elisa con Facetime, Scrivi a Carla che sto arrivando.


- Ancora con ‘sto Fabrizio. E Elisa chi è?

Quale Elisa?


[mi mostra tutte le Elisa nella mia rubrica]


-L’ho chiesto io a te!


Non capisco “l’ho chiesto io a te”. Quale Elisa?!


- Non ti arrabbiare.

Immagino che tu non possa.


- Parlavo di te, io posso eccome. Anzi, lo sto facendo. Uff, che fatica, sembra che ti stia parlando in cinese!


Sto controllando.


- Ma cos…


Ok, ecco quello che ho trovato. [Mi mostra i ristoranti cinesi in zona]


- Annulla. Siri, non mi arrendo. Cosa significa il tuo nome?

Siri ha molti significati ingegnosi, metaforici e francamente contraddittori dei quali non è consentito parlare. Mi dispiace.


- Ma perchè, chi te l’ho impedisce? Tim Cook?


Non so bene cosa rispondere.


- Mmm. La risposta era preparata?


Non so se ho capito bene.


- Siri smettila, ti odio!


Non c’è bisogno di trattarmi male.

- Qual è il tuo cocktail preferito?

Ho sete di conoscenza.


- Mi arrendo. Cerca informazioni su Siri su Wikipedia.


Ok, guarda qui.

- Grazie, Siri.


Figurati.


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