domenica 23 ottobre 2016

Scambi linguistici, gastronomia e invasioni aliene.



Dovrei (re) imparare a scrivere le cose non appena mi capitano. Così forse eviterei di sognare micro-navicelle aliene a forma di pesciolini che invadono la terra facendo bzz bzz. Sul serio: ho letto una volta che le persone creative tendono a fare sogni strani quando non riescono a dare sfogo al proprio talento. E, per quanto mi riguarda, è assolutamente vero. Certo, non sono del tutto sicura che si possa considerare un "talento" l'esigenza di esternare i fatti miei su un blog; Ma tant'è.

Negli ultimi giorni sono stati ben due gli eventi che mi hanno segnato - e cambiato, e stravolto- in modo significativo la vita malagueña: il primissimo intercambio italo-spagnolo e l'inizio della formazione per diventare guida per i tour gastronomici di Málaga. Prima che vi emozionate: non è ancora detto che mi prendano. Il principale ostacolo, per come la vedo io, è questo mio inglese pizza-spaghetti-mandolino-o sole mio- guaglió-ué-ué. Ché dicono faccia addirittura "autentico" (pare che gli anglosassoni, in via generale, non distinguano l'accento spagnolo da quello italiano) ma a me, personalmente, fa cagare. Per ovviare alla cosa ho preso quest'abitudine di mettermi sù i video di youtube in cui ci sono degli ammeregani che parlano, metterli in pausa, e provare ad imitarne pari pari alcuni dialoghi o espressioni. Dato che le pareti del mio salotto sono così sottili che ormai conosco a memoria i nomignoli che i vicini danno al cane (per lo più "mi peluchiiiitoooooo") mi chiedo spesso cosa possano pensare sentendo una pazza che, senza nessuna ragione apparente, sbotta all'improvviso in un "o mai gad, dis is emesiiing". E rido da sola. Il che, in effetti, non credo aiuti a migliorare la loro opinione su di me. Pazienza. Se mi dovessero internare sappiate che vi ho voluto bene. E quando verrete a trovarmi in manicomio datemi corda se, intontita dalle medicine, dirò che gli alieni mi hanno suggerito l'inquadratura migliore per la foto del tramonto da postare su Instagram. 

#Melhannodettoglialieni


Ma cominciamo dall'inizio: l'intercambio, si diceva. Ovvero, nella mia lingua madre, una serata di scambio linguistico tra italiani e spagnoli organizzata settimanalmente da un'associazione culturale chiamata ArteNativa. Dateci un'occhiata, se vi capita: si danno un sacco da fare per promuovere la cultura italiana a Málaga attraverso tutte le forme d'arte possibili; E - oltre alla lodabilità dell'iniziativa in sè - posso dirvi che sono davvero bravi. Tra l'altro questo tipo di incontri potrebbe essere la cornice perfetta per organizzare un galà di premiazione fisico degli ormai tradizionali italo-spagnola awards. Io la butto lì, eh. Se sa mai. Mi ricevete?

Comunque. L'occasione si è rivelata importantissima per almeno quattro motivi. Ovvero: 

1) Ho conosciuto Alice, una lettrice storica di questo blog la cui qualità umana mi porta a concludere che i miei lettori sono i migliori del mondo. E mi dispiace mettervi di fronte a quest'evidenza, voi altri blogger del globo, ma è indiscutibilmente così.

2) Tramite Alice sono venuta a conoscenza del fatto che Leiva suonerà a Málaga il prossimo 19 Novembre (cosa aspettavate a dirmelo?) Notizia che, in un anno tutto sommato carente di concerti, mi ha illuminato la giornata, il mese, l'anno e forse anche la vita intera. 



3) Ho scoperto che c'è gente che studia l'italiano guardando Porta A Porta online. Sì, non dite niente. ("Ma Porta a Porta il programma?" "Sì!", "Ma quello con Vespa?!" "Sì!", "Ma, scusa, PERCHÉ?!")

4) Dopo quindici minuti abbondanti di conversazione con un'altra ragazza italiana è saltato fuori che vive sopra di me. Ora: a Málaga ci sono quasi seicentomila abitanti. Il mio palazzo ha meno di dieci appartamenti. Voglio dire, quante probabilità c'erano che succedesse? Facendo un rapido calcolo, forse dovrei rivedere la mia filosofia del non comprare biglietti della lotteria perchè-tanto-è-quasi-impossibile-vincere. Incredibile, sul serio. Il dialogo credo sia entrato nel decalogo dei più assurdi mai sentiti in quel suggestivo baretto del centro.

- Qui quando ci sono le processioni mi hanno detto che di solito la gente scappa.
- Già. Io tra l'altro ho una chiesetta proprio vicino a casa, e stanno finendo di restaurarla in questi giorni. Stavo pensando proprio ieri che il giorno in cui faranno una processione lì sarà la fine. Ché già ieri con le campane...!
- Scusa, ma dove vivi?
- A [INSERIRE NOME QUARTIERE], perchè?
- Assurdo, anch'io!
- Ma dai, in che via?
- [INSERIRE NOME VIA]
- Anch'io!!! Non mi dire numero [INSERIRE NUMERO]?
- Oddio, sì! 
- Oddio!
- Oddio. 

[...]

- Ok, ora sappiamo a chi bussare quando finisce il sale. 

E qui ci starebbe una serie di risate fuori campo tipo sitcom. Invece mi sono dovuta accontentare di un susseguirsi di sguardi esterrefatti, uno sterminio di dita puntate e un coro di "oh, ma sai che loro vivono nello stesso edificio?". Dats creisi, meeen. 

Ancora più se si pensa che la ragazza di origine tedesca con cui mi sono vista il giorno dopo (quella della formazione per le guide gastronomiche) studiava Turismo all'Università di Málaga nell'anno accademico 2008/2009. Lo stesso in cui io ho studiato giornalismo nell'edificio che ospitava entrambe le facoltà. 

"Ci saremo viste di sicuro!"
"Qué fuerte, tía!"

Comunque. Oltre ad essere molto alla mano, la ragazza mi ha portato in giro come spettatrice silenziosa di un tour in cui un gruppo di stranieri ha imparato a cucinare alcune tra le pietanze più tipiche della gastronomia locale. La lezione ha avuto luogo in una scuola di cucina bellissima, tenuta da una cuoca simpaticissima oltre che indiscutibilmente validissima e dall'altrettanto simpaticissimo e validissimo figlio. Tutto 'sto tripudio di superlativi per dire che nientissimo, quando sono uscita da lì volevo comprarmi otto pentole, una grattugia, un forno, un cappello da cuoco, iscrivermi a un corso di cucina, organizzare una cena gourmet, aprire un ristorante, passare otto ore in cerca di ingredienti di prima qualità al mercato, ubriacarmi con dell'ottimo vino, conoscere Monica Geller, essere Monica Geller (sì, è un po' il leitmotiv di questo periodo), scrivere un discorso per ringraziare per le stelle Michelin. 



E così siamo finiti a questo punto, con i suggerimenti di youtube che ora mi riportano ancora più monotoni di prima centinaia di migliaia di miliardi di: interviste agli imagine dragons (emesgin'dragonz) speciali su friends (frens), speciali su modern family (mode'n femili), i fondatori di twitter (tuid'r) che parlano ad eventi vari ed eventuali e dulcis in fundo - tanto per sentirmi meglio - video in cui si prende in giro il modo in cui gli anglosassoni pronunciano le parole italiane. Oh, se proprio devo migliorare la pronuncia che almeno sia interessante, no?

In ogni caso, se anche non dovessi diventare una nuova guida gastronomica, ora so esattamente dove portarvi ad ingrassare mangiando bene quando verrete a trovarmi qui al Sur. Invasioni aliene permettendo, questo è chiaro. Bzz bzz. 

2 commenti:

  1. sei un portento!!!!!!bravissima!!!!!!kit(capitolo 4)

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    1. Ti manca solo da convincere la Mondadori a pubblicarlo :D (Va bene anche Feltrinelli, in caso)

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