martedì 20 giugno 2017

Era Bellissimo: Il Cile riparte da Barcellona



Ebbene sì. L'attesa è stata lunga, troppo, ma sono lieta di annunciarvi che è finalmente tornato Il Cile. E, siccome vuole bene alle sue fan italo-spagnole, l'ha fatto con un video girato a Barcellona. Così ho anche il pretesto giusto per parlarvene su questo blog. 





Il clip, uscito ieri, accompagna in immagini la melodia orecchiabile e il testo non banale di "Era bellissimo", primo singolo radiofonico incaricato di anticipare il disco di prossima uscita. Gli ingredienti che mi avevano fatta innamorare della sua musica ci sono tutti, di nuovo: la voce roca, la malinconia struggente, la capacità di evocare immagini vivide tramite accostamenti di parole. E seppure mi raggiungano in un periodo della mia vita sicuramente più felice di quando mettevo in loop "Siamo Morti a Vent'anni", c'è comunque un senso di conforto nel ritrovare le emozioni che mi hanno cambiato (e segnato, e migliorato) una parte di vita. 

Scrive Lorenzo (perchè certe frasi potrebbe partorirle solo lui): 

"Era bellissimo” è un addio consapevole a un amore importante, è la Waterloo di un progetto di vita adulta che avrebbe previsto una convivenza, un piano esistenziale comune. E’ una giostra impazzita di ricordi, talvolta dolorosi e altre volte curativi, è il freddo glaciale di scoprirsi adulti e soli, contro tutto e tutti, a camminare con le proprie gambe per le strade della stessa città in cui per quattro anni, con sacrifici, fatiche e sudore, avevo provato a costruire questo cammino di due mani unite e strette, di due corpi che respirassero all’unisono, di due anime pronte a difendersi dalle intemperie del quotidiano.



A dire il vero, prima di questo brano, Cilembrini ci aveva già regalato un altro piccolo antipasto del nuovo progetto. Di "La Fate Facile", uscito solo per il web, avevo apprezzato lo stacco musicale del ritornello e il coraggio di mettersi a nudo in modo così completo e viscerale; Tuttavia non mi aveva convinta, in parte forse per la difficoltà ad immedesimarmi in un vissuto così lontano dal mio, e molto per l'eccessiva vicinanza alle strutture e alle metriche del rap: un genere che personalmente non amo. 

E' ancora più bello, quindi, dare il bentornato - adesso sentito sul serio - ad un Cile molto più vicino alle mie corde. Un Cile che mi piacerebbe l'Italia riscoprisse una volta per tutte come cantautore, come identità a sè stante, e non solo come quel benedetto featuring in María Salvador. 



Anche se pure lì, in fondo, un po' di Spagna c'era. 











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