martedì 13 febbraio 2018

Wonderful, Wonderful

Vorrei tanto poter dire che l'assenza di Wonderful, Wonderful dalla mia top 10 dei dischi del 2017 non è stata nulla più che un'imperdonabile svista. La verità è che come sempre arrivo a scoppio ritardato. 




Suppongo abbia a che fare con la mia ritrovata - e in fondo mai perduta - passione per Brandon Flowers. Perchè sì, faccio parte della nicchia ristretta (saremo tipo in dieci al mondo) che preferisce i suoi lavori solisti a quelli con la band. Un nuovo album dei Killers allontanava la possibilità di averne un terzo, per non parlare dell'eventualità di ascoltare finalmente Magdalena live. Insomma, non ero dell'umore. Un unico play imbronciato mentre cucinavo. Uno sbuffo. Il sugo che schizza. Niente di che. Per me potete sciogliervi, maledetti. E sono corsa via, a riguardarmi per l'ennesima volta i video del Lollapalooza su Youtube. 

Youtube, già. Mi ha sempre fatto pensare a mia nonna. Quando ero piccola bastava dirle che mi piacevano le zucchine lesse per vedermele riproposte ogni singolo giorno per almeno due settimane. Ecco, con la piattaforma è uguale. L'aprivo e Brandon, Brandon, Brandon. Brandon che alle interviste parla dei Killers. Brandon che apre i concerti solisti con Human e li chiude con Mr. Brightside. Brandon che duetta con Dan Reynolds degli Imagine Dragons (sospiro!) in Jenny Was a Child of Mine. E mi ricorda che il suo gruppo, a conti fatti, non è poi così male. 

Complice Youtube, mi sono riguardata il video di Bones diretto da Tim Burton, che era letteralmente diventato la colonna sonora della mia tesi di laurea triennale. E da lì Somebody Told Me, che mi gasava non poco ai primi tempi della discoteca la Domenica pomeriggio. Tra parentesi, chissà dove sono finiti quei pantaloni neri a zampa che amavo tanto?

Insomma: killers, killers, killers. Finchè ad un certo punto l'algoritmo non mi ha proposto il video di Rut. Il tempo di cliccarci, e me ne sono innamorata. E' stato uno di quegli amori che ti inondano gli occhi di luccichii. Di quelli che proprio non riesci a smettere di ascoltare. Una volta. E poi un'altra. E un'altra ancora. Quella canzone mi é entrata nella testa e dentro l'anima per non mollarmi più. Come Magdalena. Anzi, persino peggio. La mettevo quando avevo bisogno di conforto. Quando sentivo la necessità di una pausa. Quando stendevo. Quando mi lavavo i denti. Appena prima di dormire.



.... "I'm climbing but the walls keep stacking up" ... 


Mi rifiutavo di credere che un gioiellino così potesse stare in un album mediocre. Ed è per questo che ho dato a "Wonderful, Wonderful" una seconda possibilità.

É strano come le band di Las Vegas finiscano sempre per accompagnare i miei momenti di transizione. Era successo con gli Imagine Dragons cinque anni fa, quando intraprendevo un'avventura professionale che si sarebbe rivelata sorprendentemente lunga ed appagante. Un percorso che ancora continua, e che mi ha fatta crescere ed imparare più di quanto avrei mai osato sperare. Succede con i The Killers, a
desso che lavoro mezza giornata e passo l'altra metà ad angosciarmi. 

In Spagna c'è questa cosa incomprensibile della quota fissa per chi lavora come libero professionista. In pratica, paghi un tot al mese per mantenere la partita IVA, indipendentemente da quanto guadagni. Questa quota aumenta di anno in anno. Prima cinquanta euro. Poi Cento. Poi.

Sono arrivata a centonovantadue, che si sommano alle tasse. Sottraendoli ad uno stipendio da mezza giornata non riesco più a coprire nemmeno le spese dell'affitto. Però sorrido. Faccio finta di niente. La gente crede che la mia vita sia perfetta solo perchè ho fatto una missione del mostrare sui social soltanto il lato più spumeggiante di me.

La verità è che trovare un secondo impiego retribuito al punto da giustificare quella partita  IVA sta risultando più complicato del previsto. Per non parlare dei contratti nel mio settore. Così ho deciso di iniziare a candidarmi anche agli annunci per commesse. Agenti immobiliari. Cassiere. Qualsiasi cosa. Che un po' vuol anche dire arrendersi. Ma l'unica vera resa, per me, sarebbe  andare via da qui. 

Ci ho messo tanto, cavolo. Otto anni solo per decidermi. Ho affidato l'anima, il cuore e l'insonnia a questa città. E proprio adesso che mi sembra di averci finalmente costruito una vita dentro, ho il terrore assoluto di doverla lasciare.

Non lo dico ma lo conosco, il sapore salato che hanno le lacrime calde quando mi scorrono all'improvviso sulle guance mentre sono seduta alla scrivania. Non chiedo aiuto ma lo so quanto può essere lunga una notte quando hai la sensazione di essere immersa nell'acqua che sale, e sale, e sale fino a non farti respirare più.

Eppure non voglio, e tantomeno posso permettermi di mollare.

Non posso perchè Wonderful, Wonderful sono le cene tra amici, col liquore di ciliegie che avevo scambiato per olive nere. E, chissà da quanto, poi, stava lassù. Wonderful sono i finti addii al nubilato con le fascette colorate "amigas de la novia" e i personaggi pittoreschi che incontri per strada. Wonderful, wonderful sono le spiagge ad Ovest dove non eri ancora mai stata, in uno di quei giorni che sembra già primavera. E ancora le band che suonano dal vivo nei locali del centro, Plaza Merced coi mercatini la Domenica Mattina e i mille festival da organizzare. Wonderful è la ragazza della scuola di danza che viene a trovarti a casa portando i cioccolatini con cui accompagnare il tea. E' Ursula Moreno che a lezione di flamenco ti dice che "hai orecchio" e che "sai stare a compás" dopo che per sette anni hai lottato per capire il contratiempo. E vorresti abbracciarla per la felicità.





... "Keep your ear to the shell, stay on the path that leads to the well"... 

Wonderful, Wonderful è l'amica che rivedi dopo dieci anni dall'Erasmus, e ti accorgi che é passato il tempo solo perché ti chiede de El Canto del Loco. Stupende sono le serate alcoliche guardando Sanremo. La resaca con due giorni di ritardo. Le conversazioni con la fruttivendola del quartiere. I commercianti che oramai ti riconoscono per strada. Wonderful, Wonderful é il pesce di cartapesta che brucia nel faló delle tradizioni; E questo cielo così perfettamente azzurro che, chissà come, riesce sempre a guarire ogni male.

Pare che questo duemiladiciotto abbia deciso di mettermi alla prova. Ma ogni volta che apro la porta, tra le arance cadute a terra e il vento di Levante che mi scompiglia i capelli, Málaga riesce a convincermi che in qualche modo, alla fine, l'avrò vinta io.

Ah: quello dei The Killers è veramente un album strepitoso. 




... "I didn't see this coming, I admit it, but if you think I'll buckle, forget it"





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