giovedì 31 gennaio 2013

Turismo in musica: i videoclip girati a Málaga


Lo premetto: non c'è niente di nuovo. Anzi, in realtà è un bel po' che la difendo, l'dea di raccontare un luogo a mezzo dei videoclip. Ne avevo addirittura fatto il progetto di un programma televisivo. Mezz'oretta al massimo. Costo quasi zero, chè sarebbe bastata tutt'al più qualche sporadica scritta in sovraimpressione. Manco a dirlo, non mi aveva filata nessuno. Anzi, forse ha anche portato un po' di sfiga, visto che NatGeoMusic (prima destinataria di quelle mail creative) ha chiuso le trasmissioni poco dopo. Però, che diamine! In fondo mi restava sempre il blog. L'angolino virtuale che, finchè studiavo a Parma, avevo usato a mò di testing per descrivere il Friuli.

Beh, adesso ci riprovo. Sì signori. Questa volta, lo faccio davvero.

Quello odierno apre una serie di post. Una rubrica, o comunque preferiate chiamarla. Con essa aspiro a presentarvi alcuni angoli di Spagna usando solo i videoclip che lì sono stati girati. E ovviamente, comincio da Málaga.

Per esempio, lo sapevate che i Chemical Brothers avevano eletto la cittá del mio Erasmus a cornice di una delle loro hit piú famose? Beh, io no. Non fino a qualche giorno fa, almeno. Il clip di Galvanize si snoda per le viuzze laterali del centro, culminando nella discoteca Liceo. Guarda caso, proprio quella che ero solita frequentare nei weekend. Inquietante coincidenza, se penso a quante volte, ignara, mi sono scatenata sulle note di quel brano. E succedeva molti anni prima di partire.




Gli inglesi non sono stati certo gli unici, comunque. Tutt'altro. A seguire, ecco un elenco ragionato di alcuni tra i piú noti video musicali girati nel capoluogo della Costa del Sol. Per vederli, dove non é presente l'anteprima, basta cliccare sul titolo.

Ah! E, tal proposito, prima di cominciare, mi preme anche ringraziare l'inconsapevole “Málaga en el corazón”: mi ha risparmiato buona parte del lavoro di ricerca. Tra l'altro, nel suo fornitissimo elenco, troverete anche videoclip girati nei dintorni (Mijas, Benalmadena, Fuengirola...) che io non ho, per scelta, incluso qui. Se voleste approfondire, ya sabéis.


Natasha Bedingfield -These Words

Altra hit internazionale in cui, oltre alle belle immagini di Plaza de la Merced, spiagge e patii andalusi vari, si apprezza un colorato look gitano. Il che, come immaginerete, riscontra tutta la mia approvazione. Málaga, a conti fatti, la Bedingfield la ritrae anche nelle espressioni di felicitá.

 


La vista dalla terrazza dell'Hotel Larios. La Cattedrale. Qualche accenno di Plaza de la Constituciòn come sfondo di vecchie fotografie. Ci ho messo un po' a capire dove avessi già visto la protagonista. Ricordate l'agente Gallardo della serie Cuenta Atrás?

Al di lá della facile ironia data dal fatto di una danza invisibile che non vuole ballare (?), il video é davvero molto carino. La band ha scelto di ambientarlo nella sua cittá natale, principalmente tra il porto e il Paseo del Parque.


Un poetico video in bianco e nero per il cantante di Glasgow, che ci fa apprezzare soprattutto la maestositá della Cattedrale .



La malagueña Diana Navarro ha fatto della sua cittá scenario di diversi tra i suoi video. Questo, tra flamenco e atmosfere arabeggianti, é girato all'Alcazaba.

Diana Navarro – Ea

...E questo é un autentico tributo a tutto tondo, tra gli interni dell'edificio dell'Ayuntamiento, il mitico bar Pimpi , e il Parque de Málaga. Carina anche la canzone. E la gonna, che é poi simile alla mia.



Essì: sembra proprio che, alla Natasha, Malaga piaccia un bel po'. Qui collabora con Chicane, per essere trasportata inerte da Plaza Uncibay a Plaza de la Constitución.

Clip realizzato con pochi fondi da questa band che – lo confesso – non conoscevo. Numerosi i panorami mozzafiato della cittá.


Efecto Mariposa – Diez Minutos

E' una delle circa duemila canzoni che mi ricordano l'erasmus. Non tanto come la loro “Por quererte”, ma nell'ultimo periodo a Málaga mi veniva spesso da urlarlo, quel “si pudiera tenerte más tiempo del tiempo que tengo”. Quindi, capirete: l'aver visto questo video, dopo anni, mi ha shockata almeno quanto rivedere Galvanize. Il protagonismo, anche qui, ce l'ha il porto.

 



Gli interni appartengono al Gabinete de Hyde, centro espositivo e fulcro di happening culturali in Calle Nosquera. Gli esterni sono invece stati girati tra Calle Carretería , Calle Molinillo del Aceite y Plaza San Julián.


La spiaggia de La Malagueta in tutto il suo splendore, diurno e notturno.


Gordo Master – Malaga City

C'é tutto. D'altronde, con quel titolo lí, non ci si poteva certo aspettare di meno. Un autentico spot della cittá, almeno in immagini. Ché il testo non é proprio tutto rose e fiori.

 


Plaza de la Higuera e il Río Guadalmedina sono ben riconoscibili in questo video francamente un po' inquietante. Per la faccia del tizio, intendo. Mi fa paura.


Anche qui, vi prego, sorvoliamo sull'abbinamento titolo-location. A meno che non vogliate che mi metta a piangere. Di esterni se ne vedono pochi, ma quei pochi valgono la pena.


Altra bella canzone di cui ignoravo l'esistenza. Spettacolare la vista di Málaga dalla collina dell'Alcazaba.



Video dal montaggio che definire “incalzante” sarebbe eufemistico. Spazia dalla periferia ai vicoli del centro storico, passando per il porto, la stazione degli autobus e la malagueta.

Pablo Alborán- Solamente tú (Parte II)

Se la versione originale del clip vedeva il malagueño passeggiare per il centro di Madrid, in questa riedizione Pablo Alborán, uscito da un hotel nella capitale, prende il treno e torna nella cittá natale, dove esegue un concerto per i suoi fan. Il video, in realtá, mi serve anche da ponte per la prossima “puntata”: indovinate quale sará la prossima cittá di cui parleró...



lunedì 28 gennaio 2013

Cupcakes a tema ispanico: yes, we eat!



Mi piacerebbe dichiararmi controcorrente, ma al fascino diffuso dei cupcake ho finito per cedere pur'io. In realtà, nell'era dei food blogger, sono tutt'ora convinta che gran parte del loro successo dipenda dal fatto di venire bene in foto. Che oltre che belli siano pure buoni, rimane tuttavia un dato inconfutabile. Soprattutto, io li adoro perchè stimolano la creatività. Davvero: sono pressochè infinite, le combinazioni di gusto e decorazioni possibili, a beneficio di un assaggio sempre inedito. Ed é mia ferma intenzione provarne un bel po'.


I miei primi cupcakes!


Sì, insomma, ho realizzato da poco uno dei miei propositi per l'anno nuovo. La (neanche tanto) segreta vocazione che coltivo dacché ho letto unromanzo della Colgan con la copertina rosa. Mi sono talmente esaltata per la perfezione di quelle tortine al cioccolato, che ho già redatto una piccola lista dei prossimi cupcake in cui mi voglio cimentare. In cima ci sono quelli al Mojito. Poi, i filoispanici. Ebbene sì: esistono. Ho trovato la ricetta su di un blog dedicato in lingua spagnola (per l'Italia consiglio invece "Le Tortine", fornitissimo), e ho pensato di portarmi avanti traducendola per voi. L'autrice li aveva originariamente preparati in onore della finale degli europei di calcio. Ahinoi, le hanno portato bene. Però richiamano la bandiera della terra di Cervantes, quindi sono certa che li apprezzerete anche voi. Al di là di avvenimenti e presunzioni. Poi vi saprò dire come mi sono venuti. Se mi battete sul tempo, mi raccomando: fatelo voi!

CUPCAKE DI FRAGOLA E LIMONE PER AMANTI DELLA SPAGNA


Foto: objetivocupcake.com


Ingredienti per 12 cupcakes

Per la base:

115 g di burro non salato a temperatura ambiente
220 g di zucchero semolato
3 uova medie
200 g di farina
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
120 ml di latte parzialmente scremato
1 cucchiaino di pasta di fragola o aroma di fragola
1 cucchiaino di estratto di limone
coloranti rosso e giallo per dolci.

Per il frosting:

250 g di burro senza sale a temperatura ambiente
325 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di pasta di fragola o aroma di fragola
colorante rosso

Preriscalda il forno a 180º (160º se ventilato) e prepara intanto il vassoio per cupcake con 12 pirottini non troppo vicini tra loro.
Setaccia la farina con il lievito in una terrina e lasciali da parte. Sbatti il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro. Aggiungi le uova una alla volta, sbattendo con la frusta finchè non si incorporano alla miscela. Aggiungi metà della farina e sbatti con la frusta elettrica a velocità bassa finchè non s'incorpora anch'essa. Poi, aggiungi il latte e ripeti l'operazione. Aggiungi l'altra metà della farina e sbatti a velocità bassa finchè la miscela non diventa omogenea.

A questo punto dividi la massa in due diversi contenitori. Ad uno aggiungi l'estratto di limone e il colorante giallo. All'altro, il colorante rosso e l'aroma di fragola (o pasta di fragola). Travasa entrambe le miscele in ciascun pirottino, facendo attenzione a versare prima un cucchiaio di massa rossa e poi, sopra di esso, un cucchiaio di massa gialla.

Inforna per 22-25 minuti facendo sempre la prova dello stuzzicadenti (se esce pulito, il cupcake è pronto). Una volta estratti dal forno, lasciali raffreddare.

Per il frosting , setaccia lo zucchero a velo e mettilo in una terrina con il burro, l'aroma di fragola e il latte. Coprendo la terrina, sbatti il tutto per un minuto a velocità bassa. Poi, aumenta la velocità e sbatti per almeno altri 5 minuti a velocità medio-alta. La crema diventerà quasi bianca e molto cremosa. Tingila aggiungendo il colorante rosso.

A questo punto, non ti resta che inserire la crema in una tasca da pasticcere e decorare i cupcake. Falli riposare in frigo per un'ora e...bon appetit! Anzi, buen provecho! 

foto: objetivocupcake.com

sabato 26 gennaio 2013

40 Delusione (ma cos'é cambiato?)


Alla fine l'ho visto, il Galà di Los 40 Principales. O, almeno, ci ho provato. Per essere precisi ho resistito fino alla consegna del premio a miglior rivelazione spagnola del 2012. L'hanno affibbiato agli Auryn: versione iberica degli One Direction, con l'unico valore aggiunto di aver girato un video in un bel posto, che a me ricorda un po' Tarifa. S'erano esibiti soltanto poco prima, precipitandomi in un loop di sconforto da cui non credo di essere ancora del tutto uscita.





Insomma, che diavolo è successo a questi premi? Che diavolo è successo- meglio- a questa radio? Ripenso a quando, non poi tanti anni fa, ne cantavo a squarciagola il motivetto tra le bancarelle allestite in Plaza de La Marina. Non era da molto, che ero arrivata a Málaga. Il gestore di uno degli stand si era messo a ridere. Le mie amiche, altre italiane, si erano comprensibilmente vergognate non poco. Non potevano sapere quanto quel motivetto mi facesse sentire a casa. Io che quella radio l'ascoltavo in streaming ogni volta che cucinavo, o facevo le pulizie. Io che ne ho comprato la rivista ad ogni viaggio in Spagna, fino a che in uno di essi non ho incontrato Dani Martín. Me l'ha fatto scoprire Los 40, del resto, il gruppo della mia vita.

Sul serio. Io l'ho vista, la prima edizione di quei premi. E poi la seconda, e poi la terza. Le ho viste proprio tutte, in realtá. Era uno di quegli eventi che, cascasse il mondo, sentivo di non potermi perdere. Riuniva su di un unico palco tutti i protagonisti della mia colonna sonora. Si respirava atmosfera di festa. Si ascoltavano canzoni che, per la maggior parte, mi piacevano sempre e comunque un bel po'. Ero lí, nel duemilaotto, quando El Canto del Loco vincevano tutti e cinque i premi a cui erano stati nominati. Oltre a loro, in un Palacio de los Deportes gremito, si erano esibiti gli Estopa. Anastacia. Rosario . James Blunt. Tutti (o quasi) cantavano dal vivo.


E' stata in quell'occasione che, nel respiro che percepivi spezzato di un'intera cittá, ho ascoltato per la prima volta Jueves. E, per la prima volta, ci ho pianto sú. Come avrei fatto sempre, da quel momento in poi. A conti fatti, la Oreja de Van Gogh é tra le poche cose che salvo anche di quest'ultima edizione. Anche se la qualitá dell'esibizione tutto era, fuorché alla loro altezza. Poco importa, peró : la niña que llora en tus fiestas emoziona in ricordi di per sé.




Pablo Alborán, ebbene sí, salvo anche lui. Anzi, lui lo riconsidero proprio. Ché la sua musica continua a non convincermi, peró “Te he echado de menos” non é male. Soprattutto, il ragazzo ha talento, oltre ad essere di Málaga e bellino un bel po'. La voce pulita, intonata, perfetta, é un grido di speranza nel disastro generale. Il resto peró...no, per il resto non ce n'é.





Insomma poi me lo chiedo, se forse non sia io ad essere cambiata. Cresciuta, magari. Ché forse é tutto lí. Ma poi rivado indietro con gli anni. La maggior parte delle cose che ascoltavo nel duemilaotto, beh, mi piace ancora. E' solo Los 40 a non piacermi piú. Los 40, che negli ultimi due anni ha abbassato ancora il target sotto ai 15. Los 40 che esagera nei tunz tunz. Nel reggaetón. Nel sottoinsieme piú tamarro della musica dance.

E, allora, com'é ovvio, arriva a premiare David Guetta in una categoria a cui optavano i Coldplay. Si autoesalta per la performance di Cali y el Dandee. Dedica un premio speciale a Pittbul per essere “l'artista e produttore piú influente del mondo latino” A conti fatti, che quel galá non valeva la pena di seguirlo, avrei dovuto capirlo giá da lí.

Che dire? Pazienza. Mi resta pur sempre Cadena 100.


giovedì 24 gennaio 2013

Mi credo Turespaña.


Inutile: le campagne di “I Need Spain” mi commuovono sempre. Uno tra i loro ultimi documenti in pdf, per esempio, raccoglie in testo e immagini ben 300 ragioni per tornare in Spagna. L'ho sfogliato con le lacrime agli occhi. I brividi lungo la schiena. Un sospiro per clic. Sì, insomma, mi ha presa talmente bene che ho finito per credermi Turespaña pur io. D'altronde non é che sia nelle condizioni di elaborare post approfonditi. Voglio dire, d'ora in poi con Total Free Magazine avró un appuntamento fisso. Un post a settimana. Di Mercoledí, come il Topolino. Il nuovo lavoro ne richiede altri due. In più, c'è il solito fanclub. Non che mi lamenti, beninteso. Anzi, ho recentemente scoperto l'esistenza di una sottospecie di milanesitá latente che mi induce ad amare le agende strapiene. Solo che, visto e considerato che dovrei trovare uno spazio anche per la vita, dei miei neuroni e del mio tempo non rimane poi granchè. Non che prima abbondassero, del resto. Ma abbiate pietá.

Chè, tanto per darvi un'idea di come sto messa, stasera c'è il galà dei Premios 40 Principales. E, per la prima volta dacchè esistono, non ho nemmeno idea di chi sia in nomination. Cioè, afferrate la gravità del tutto? Non ho neanche ascoltato il singolo di Quique Gonz
ález, mannaggia a me. Comunque faccio il tifo per gli Efecto Pasillo. Cosí, sulla fiducia. Ché se non altro mi mettono di buon umore.







Ma il punto é che, dicevo: mi sento Turespaña. E, sull'onda della nostalgia generata da quella dannatissima campagna (nonché – lo ammetto- di un vago trip da Instagram), mi sono messa a spulciare tra le vecchie foto. Le ho scremate fino a ricavarne poco piú di una ventina. Le migliori, secondo me. Almeno tra quelle che io ho scattato. Sono paesaggi di Spagna, il meno tipici possibile. Inquadrature diverse di luoghi noti. Scatti un po' piú classici di quelli che, invece, non lo sono granché. Di cittá che ho visitato ne mancano molte. D'altra parte non trovavo il cd con le foto delle Canarie. Quelle di Formentera, Menorca e Ibiza le avrei dovute appena scansionare...Insomma, sono pigra. E poi, a dirla tutta, la cronistoria dettagliata non era neppure il mio obiettivo.

No. Io con queste immagini voglio soltanto rivolgere un piccolo omaggio a una terra che, alle solite, mi manca da morire. Del resto non sono una fotografa, perció abbiate pietá. Piuttosto , accettate la mia sfida: quanti e quali luoghi riuscite a riconoscere?


martedì 22 gennaio 2013

A proposito di serie tv.


...E, niente, mi urge parlarvi di serie tv. Due, per la precisione. Tutte nuove.

La prima é
The Following, da Febbraio su Sky. Lo capirete giá dal titolo: non me la posso perdere. Trattasi, infatti, di inquietante psicopatico twitter-dipendente fuggito di prigione per seminare il panico. Ovvero, per ammazzare gente. Se non fosse abbastanza, il tizio si é creato una vera e propria rete di ammiratori sul social network dell'uccellino blu. Altri personaggini a modo che, come é ovvio, ne emulano le gesta. A far fronte a tutto 'sto casino c'é nientemeno che Kevin Bacon, nei panni di un tormentato agente dell'FBI. Poi per quale motivo gli agenti delle serie televisive debbano sempre essere tormentati, é un mistero ancora da chiarire. Ma insomma. Il bello della serie é che – almeno stando alle sinossi che ho letto – ha alle basi domande mica da ridere. Com'é cambiata l'indagine sul crimine, con l'irruzione del social nel nostro quotidiano? Chi c'é davvero dietro agli sconosciuti che seguiamo su twitter? E che succederebbe se gli assassini chattassero tra loro?

In sintesi, si prevede che io non ci dorma la notte. Intanto, peró, vi lascio trailer (in spagnolo, ché in italiano ancora non c'é) ed articolo su sky.




L'altra serie di cui ci tenevo a parlarvi é Jo. Sí, quella con Jean Reno ambientata a Parigi. Questa volta, peró, il motivo del mio interesse é piú frivolo. Insomma: lo conoscevate, voi, un certo Tom Austen? Ecco. Nemmeno io, e non me ne do pace. E' australiano, interpreta la parte del collega piú giovane del protagonista, e ho appena deciso di doverlo sposare.



O meglio, l'avevo deciso prima. Poi ho scoperto che non ha twitter, e ci sono rimasta male.


domenica 20 gennaio 2013

Total Free Party, Bologna.


Certe città, più che gli occhi, le guardano i tuoi ricordi. Con Bologna è sempre stato un po' così. Ci penso nel frastuono del mio trolley. Ruote sui sampietrini, cappuccio ben calato sulle orecchie. Captare le parole di Valeria è ormai quasi impossibile, nonostante si trovi a due centimetri da me. “Eh?” “Cosa?”. Ci rinuncio: un aereo in fase di decollo farebbe senz'altro meno casino. Così, Via Indipendenza mi si srotola davanti, incontro a un panzerotto un po' troppo salato. A un treno da prendere. All'overdose di foto con cui allieterò il ritorno a casa.

Serata insolita, quella di ieri. Un locale raffinato, illusione di gemme a scendere dai lampadari. Poi pizzette. Tartine. Bruschette. Diminutivi in tutto , fuorchè nel sapore. La torta, ebbene sì, c'è stata pure lei. Sopra, una candelina sparuta ci ricordava il motivo per cui siamo qui.



Chè si festeggia il primo anno di Total Free Magazine. Pretesto perfetto per conoscere di persona le firme che seguono gli articoli. Per dare volti ai nomi. O, meglio, voci ai post: proprio come piace a me. E mi sento in colpa, adesso più che mai, per quegli aggiornamenti in cui continuo a latitare. TFM (siglare fa taanto cool) è un'altra di quelle realtà che ti danno speranza. Fatta da gente giovane, armata solamente di entusiasmo e tante idee. Ragazzi tra i venti e i trent'anni che, attorno al tavolo di un bar, preferiscono parlare di giornalismo e pretesti di condivisione, piuttosto che partecipare a un quiz. A squadre, il quiz. Su tematiche hard. Alla fine, com'è ovvio, ha vinto un certo Ed Manicone.

Certo, magari se avessi capito prima che si vinceva una vacanza... ma no, no. Noi siamo seri. Insomma, a parte quando Achille mi acceca con il flash del cellulare. Quando io indomita difendo la mia causa di sposarmi con uno il cui cognome sia COM. O quando Valeria balla il GangNam Style. Insomma siamo seri, ma nel migliore dei modi: perchè lo siamo -tutti- con discreta ironia.




Io non posso non averla, d'altro canto, se penso alla nuova collaborazione in cui mi sono buttata. Me l'hanno proposta dopo aver letto “ #Odissea “, e la mia referente si chiama Nausica. Se non è un segno del Destino questo, ditemi un po' cos'altro lo è.

Comunque. Bologna, si diceva. Bologna è stata notti brave e confidenze. Alcol, risate, e bigliettini al Transilvania. E' stata gonne da provare, nel primissimo imput di spirito gitano. E voli per Madrid, per Zaragoza. Navette e passaggi in stazione. “Chissá se ci si incrocia in aeroporto”, oppure “Vi raggiungo al Tonic”. E' stata mal di pancia. Uno dei capodanni in cui più ho avuto paura, il giorno in cui decisi che “in piazza, mai più”. Petardi. Champagne sui capelli. 45 euro per una discoteca con eccessi di tunz tunz. Bologna è stata amicizie e lavoro. Il primo posto idealizzato per colpa di una passione. Appostamenti sotto a qualche porta, insulti e Via Montegrappa. Lo spettacolo di Eva Yerbabuena, l'acustico inaspettato di Omar Pedrini, e la cornice di ben due romanzi mai conclusi.

Nel frastuono di quel trolley, passo davanti al posto in cui assieme a Laura avevo fatto merenda a base di Nutella e Crepes. Al negozio in cui avevo perso più di una mezz'ora. Sorrido.

“Com'è finita con la Galicia?”
Chiedo poi a Valeria, come illuminata da un pensiero improvviso.

Ci siamo conosciute a Madrid, in occasione del primo concerto de El Canto del Loco a cui io sia mai andata. Assieme avevamo scritto un cartellone. Condiviso l'attesa nei troppi gradi di Giugno, la band che inaugurava la batteria di Carlos Gamón. “Prima Madrid, poi Bologna...” ricorda lei quando ci congediamo. E a me verrebbe da rispondere che é ovvio. Che non poteva essere altrimenti, in realtá. Perché davvero non so chi sia, lo sceneggiatore della mia vita: peró, accidenti, é bravo un bel po'!

Adesso scusatemi, peró: m'é venuta qualche idea per la mia rubrica su Total Free Magazine. 

giovedì 17 gennaio 2013

Oroscopo Monosillabico.

E' tutto fuorché un mistero: amo giocare con le parole. In gran parte é anche per questo, se Twitter mi ha conquistata. E allora vi racconto di un hashtag curioso. Era tra gli argomenti piú popolari in Spagna, l'altro ieri: accenno neanche tanto vago ad un delirio collettivo. #horóscopomonosilábico , recitava. Cosí, mentre la maggior parte degli utenti si chiedeva cosa mai volesse dire, io ho scelto di dar sfogo alla mia creativitá. O alla mia follia, come volete. Il punto é che ne é uscito quanto segue. Ci tenevo a condividerlo, giusto perché capiate quanto accidenti io stia messa male. E tu? Di che segno sei? 



martedì 15 gennaio 2013

Generazione Arte.

L'ultimo numero di Panorama sembra fatto apposta per me. C'è un lungo reportage su Twitter, che per la verità un po' mi delude nel suo mero ridursi a dati e cifre. E poi c'è un articolo, più breve, sulla biculturalità. “Sdoppiarsi tra due Paesi è la chiave del successo”, recita il titolo, gonfiandomi un po' l'ego. Mi riconosco nell'ultimo paragrafo, io che soltanto ieri ho detto che in un film qualcuno “stava per tirarsi da un palazzo”. Rischio qualche lacrima. Scatto un'altra foto. “Devo assolutamente mandarlo a Carola”.



Poi, la porta di quel bel negozio in centro si apre ancora una volta su una faccia nota.
Me lo chiedevo, all'epoca, che cosa mai saremo diventati.

Il fatto è che sono giorni strani, fatti di progetti e appuntamenti al bar. Sempre lo stesso, il bar. Per scaramanzia. Sono manciate d'ore costruite su telefono e articoli da spedire. L'inchiostro rosso sull'agenda lascia tracce fino al mese di Marzo. Ed io mi sento quasi una donna in carriera. Sarei in grado di insegnare spagnolo? Saprei davvero tenere un corso di social media? Li incuriosirei, i ragazzi, se presentassi il libro nei licei?

Soprattutto, sono giorni di revival continui.
Chiara. Elisa. Bruno. Ne ho ritrovati tanti, ultimamente, dei compagni di classe delle medie.

Tra loro c'è chi suona in una band. Chi realizza video. Chi lavora in una casa editrice.
Qualcuno ha coltivato la passione per la fotografia, arrivando al punto di organizzare mostre importanti. Un altro dipinge, e lo fa pure bene.

Dall'altra sezione – mi dicono – una ragazza è persino riuscita a girare il mondo ballando. Era il sogno che, ricordo, coltivava sin da bambina. E, nel mio piccolo, scrivendo, anch'io ce l'ho fatta, a realizzare il mio.

Me lo chiedo, adesso, da cosa mai sarà dipeso. Sì, insomma, la percentuale è troppo alta per essere un caso. Tutte le nostre inquietudini artistiche, la smania di viaggiare, l'astinenza da prenotazione aerea... c'entrerà l'educazione ricevuta tra quei banchi? O è piuttosto un marchio generazionale?

X, dicevano. Generazione X. A me piace piuttosto dire ekix, come la suoneria che ho impostato sul cellulare.

Ascolto per caso un brano che non conoscevo. Un verso accenna alla città di Troia. Niente più che una metafora, ci mancherebbe. La storia che racconta, per il resto, non ha niente a che vedere. Ma ho appena finito di parlare di #Odissea : non scorgerci un segno è impossibile. Sempre detto che dovevo comprarlo, il disco dei Maldita Nerea.





Lo aggiungo alla lista degli acquisti musicali in programma. Poi ripenso a quelle facce, ancora. Ripenso a quanto l'arte sappia rendere migliore la vita. E sapete cosa? In fondo non importa, quale sia la ragione.

Saremo anche precari. Bamboccioni. Choosy. Ma il fatto che in così tanti abbiamo finito per dedicarci a qualcosa di creativo, ecco...non so a voi, ma a me conforta un bel po'.




venerdì 11 gennaio 2013

Italo-Spagnola Awards 2012: And the winners are...!!


Ebbene sì, gente: il gran giorno è arrivato. Di fatto spero mi stiate leggendo con l'abito lungo. Uno smoking griffato. O per lo meno un fiore in testa, ché quello va sempre bene.
Siete stati in sessantotto a votare per gli Italo-Spagnola Awards. Probabilmente pochi, se paragonati alle grandi piattaforme. Eppure moltissimi per me. Per un concorso nato per gioco. Senza pretese, né pubblicità. Quindi grazie del vostro entusiasmo, anche se dirlo fa molto discorso da attricetta commossa sul palco degli Oscar. Grazie di assecondarmi in ciascuna delle mie follie.

Sapete? Per la maggior parte delle categorie, la lotta è stata all'ultimo sangue. Avvincente nei sorpassi costanti. Nei risultati che cambiavano ogni giorno. Nelle vittorie in extremis, a volte con un solo voto di distanza dai secondi classificati. Per quanto riguarda le New Entry su Facebook, poi, per un bel po' di settimane i tre candidati sono rimasti fermi in uno sconcertante pareggio. E questo può voler dire una sola cosa: che tutte le vostre pagine, tutti i vostri siti, tutti i vostri blog sono comunque apprezzati e meravigliosi.

Solo in poche cose non avete avuto dubbi: l'hashtag italo-spagnolo su twitter, l'evento italo-spagnolo dell'anno, il video. Siete stati da subito sicurissimi anche su quali fossero stati il mio miglior post e il mio miglior post delirante del passato 2012. Ma il resto è stato tutto una sorpresa costante. Compreso il duetto musicale, il cui vincitore è clamorosamente cambiato, per due soli voti di differenza, appena nella serata di ieri.

Non dilunghiamoci oltre, però, chè non vorrei vi si sciogliesse il trucco. Qui sotto, oltre all'elenco dei vincitori (e relativa classifica con i risultati di ciascuna categoria) troverete delle mini-targhette che, in caso di vittoria, potrete inserire sui vostri siti. In rosso é riportato sia il link diretto a ciascuna immagine, sia il codice html per incorporarla. Potete farlo nelle stesse dimensioni che trovate qui, oppure in formato piú piccolo e discreto.

Señoras y Señores, “and the winners are...”





MIGLIOR HASHTAG ITALO-SPAGNOLO SU TWITTER


VINCITORE: 



#siamotuttispagnoli 
(hashtag con cui gli italiani appoggiavano le proteste spagnole)




2. #itagnoles (concorso di tweet del Parlamento Europeo per raccontare la cittadinanza)
3.#ItaliaSpagna (commento alla finale degli Europei di Calcio)




MIGLIOR VIP ITALO-SPAGNOLO SU TWITTER

VINCITORE: 

Jarabe de palo @jarabeoficial





Link all'immagine (in alternativa, potete salvarla da qui sopra cliccando col tasto destro del mouse) :http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/33/8934182_1200x360.jpg 
Codice html per incorporare l'immagine sul vostro blog/sito: SMALL: <img src="http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/33/8934182_bigthumb.jpg" border="0" alt="Miglior Vip su Twitter-Italospagnola Awards 12" title="vip12.jpg" width="200" height="56"/></img> 
LARGE: <img src="http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/33/8934182_bigthumb.jpg" border="0" alt="Miglior Vip su Twitter Italospagnola Awards 12" title="vip12.jpg" width="320" height="91"/></img>

2. Miguel Bosé @boseofficial
3. Nek @nekofficial
4. Vanessa Incontrada @vaneincontrada
5. Sergio Dalma @Sergio_Dalma






MIGLIOR ACCOUNT TWITTER ITALO-SPAGNOLO 

VINCITORE: 


Spagna in Italia @spagnainitalia




Link all'immagine (in alternativa,  potete salvarla da qui sopra cliccando col tasto destro del mouse): http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/31/8934165_1200x360.jpg 
Codice html per incorporare l'immagine sul vostro blog/sito: SMALL:  <img src="http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/31/8934165_bigthumb.jpg" border="0" alt="Miglior twitter italospagnolo IS awards 12" title="twitterIS.jpg" width="200" height="56"/></img> 
LARGE: <img src="http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/31/8934165_bigthumb.jpg" border="0" alt="Miglior twitter italospagnolo IS awards 12" title="twitterIS.jpg" width="320" height="91"/></img>
2. Iberia It @Iberia_it
3. Info Spagna @infospagna
4. Vacanze in Spagna @vacanze_spagna
5. Lavoro in Spagna @lavoroinspagna





DUETTO MUSICALE ITALO-SPAGNOLO DELL'ANNO 

VINCITORE:  

Miguel Bosé & Jovanotti : “Mirarte”





2. Jarabedepalo & Modà “Come un pittore (versione italo-spagnola)”
3. Tiziano Ferro & Malù “El amor es una cosa simple”
4. Francesco Renga & Sergio Dalma “El Mundo”
5. Miguel Bosé & Tiziano Ferro “Amiga”




EVENTO ITALO-SPAGNOLO DELL'ANNO 


VINCITORE:  


Finale Euro12 Italia vs. Spagna

2. Flashmob flamenco in Italia
3. Festival del Cinema spagnolo a Roma
4. Nomad Dance Fest a Milano
5. Fuel Fandango live ad Arezzo Wave
6. Concerto Modá all'arena di Verona con Jarabe de Palo





MIGLIOR SITO/BLOG ITALO-SPAGNOLO 

VINCITORE:  






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2. Rotta a sud ovest 
3. Precaria anche a Madrid 
4. Pongamos que hablo de España 
5. EX AEQUO : Spaghetti Bcn – Barcellona in italiano 
                       El cielo andaluz
6. 
Hola Spagna – il blog italiano sulla Spagna






PREMIO NEW ENTRY ITALO-SPAGNOLA SU FACEBOOK 

VINCITORE:  






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LARGE: <img src="http://www.picamatic.com/show/2013/01/04/08/32/8934176_bigthumb.jpg" border="0" alt="new entry su facebook IS Awards12" title="newentry.jpg" width="320" height="91"/></img>
2. Cose Iberiche 
3. Itañolitos R Us 




VIDEO ITALO-SPAGNOLO DELL'ANNO

VINCITORE:  

Campagna “Spain addict” (Turespaña) 




2. - Spot Mulino Bianco con A. Banderas 
3. - Euro2012 Finale: Italy vs. Spain (Mc Donald's) 




CATEGORIA ITALO-SPAGNOLA: MIGLIOR POST DI ITALO-SPAGNOLA




VINCITORE:  





2. I dieci motivi ...per andare all'estero
3. Antonio banderas, il mulino bianco, e una gallina. 
4. Venerdì...crema catalana 
5. Fare la fashion blogger non è cosa per me




CATEGORIA ITALO-SPAGNOLA: MIGLIOR POST MUSICALE

VINCITORE:  




2. Un gazpacho, Pau Dones e Kekko dei Modà: frullare per bene 
3. Sei canzoni o sette (e un delirio musicale) 
4. Euro 2012: le canzoni della Spagna 
5. Eventi mediatici classici (Premios 40 Principales) 




CATEGORIA ITALO-SPAGNOLA: MIGLIOR POST DI VIAGGI 

VINCITORE:  






2. Trailer onomatopeico di un viaggio senza “zzz”. 
3. Malaga, parte II: la quiete (e i fili rossi di Touch)
4. EX AEQUO : Conclusioni spicciole di un weekend on Garda Lake 
                        Le sorprese di Cartagena. 





CATEGORIA ITALO-SPAGNOLA: MIGLIOR POST COMICO/DELIRANTE



VINCITORE:  



2. "Matura" da tanto. Marcia, spero mai. 
3. Giornate campali, spot polemici e matrimoni estivi 
4. Remix cerebrali tra le braccia di Morfeo. 
5. Euro, 12. Sul cartellino del prezzo.






CATEGORIA ITALO-SPAGNOLA: MIGLIOR RUBRICA O SERIE DI POST



VINCITORE:  



2. Italospagnolismi all'Ariston (Sanremo) 
3. Tour Dani Martín